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Cronaca San Zeno / Corso Castelvecchio

Bullismo e cyberbullismo, partono da Verona i corsi della polizia postale

Sono diretti agli insegnanti, in modo da fornire alle scuole gli strumenti per contrastare un fenomeno sommerso e in crescita. Sono più di 400 i casi nelle medie e nelle superiori veronesi

Cominciano domani, 13 dicembre, i corsi di formazione sui temi del cyberbullismo per gli insegnanti delle scuole venete, organizzati dall'ufficio scolastico regionale in collaborazione con la polizia postale.

Si tratta di un'iniziativa per attuare le "Linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo" emanate dal ministero. Sono in calendario incontri in tutte le province, a cominciare da Verona. Ad ospitare l'evento sarà il Circolo Ufficiali di Castelvecchio, dove personale qualificato relazionerà sui temi della rete.

Gli insegnanti designati come referenti per il contrasto al cyberbullismo, selezionati da ogni scuola del veronese, avranno l'opportunità di entrare in contatto con gli specialisti nella sicurezza su internet per prevenire eventuali fenomeni di cyberbullismo o adescamento online.

L'obiettivo è di fornire alle scuole quelle competenze e quegli strumenti necessari per attivare efficaci percorsi di sensibilizzazione e prevenzione in favore degli studenti, favorendo l'utilizzo consapevole, competente e corretto dei social network.

L'incontro si svolgerà a due giorni di distanza dalla presentazione dei dati sul bullismo e il cyberbullismo raccolti dal punto di ascolto dell'ufficio scolastico di Verona. Dati che rappresentano solo in parte un fenomeno dove purtroppo il sommerso è rilevante, ma che comunque offrono un quadro preoccupante. Oltre 400 sono stati i casi di bullismo e cyberbullismo lo scorso anno scolastico tra scuole medie e superiori veronesi. Un numero in crescita e che prende forme differenti: dalla violenza fisica a quella psicologica, insulti, minacce, atti denigratori e diffamatori. E le conseguenze, possono essere terribili: alcuni ragazzi hanno pensato al suicidio e in due casi, purtroppo, sono riusciti anche a metterlo in pratica. Ma ci sono anche forme di autolesionismo e paura di andare a scuola, sentimento quest'ultimo che alimenta la dispersione scolastica.

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