rotate-mobile
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Coronavirus, sirene e lampeggianti davanti agli ospedali da lunedì: «Gesto di solidarietà»

Il sindaco Sboarina ha poi confermato che entro la fine della settimana perverranno a tutte le famiglie le mascherine della regione, mentre in città è ripresa la sanificazione delle strade

«È ricominciata la pulizia delle strade, sospesa per qualche giorno a causa delle basse temperature che erano scese sotto lo zero e quindi si sarebbe avuto il pericolo della formazione di ghiaccio. Oggi è ripresa e vengono fatti due giri al giorno, con due squadre di autobotti e cinque squadre di pulizia dei cassonetti. Vengono fatti circa 150 chilometri di strade tutti i giorni a Verona. Sono interessate tutte le strade dove possono passare le autobotti, ma anche tutti i cassonetti della città e sempre più volte al giorno in continuità». Così il primo cittadino scaligero Federico Sboarina nel consueto appuntamento con la stampa di oggi, venerdì 27 marzo, dedicato all'attuale emergenza sanitaria.

Il sindaco di Verona ha quindi fatto il punto anche sulla distribuzione delle mascherine alle famiglie veronesi: «Prosegue anche la distribuzione delle mascherine. Chiedo ovviamente un po' di pazienza, - ha ribadito Sboarina - perché siamo in 300mila e progressivamente stiamo provvedendo a farle recapitare a tutti. Ad ogni modo entro la fine settimana conto che tutti le abbiano ricevute». I volontari di Protezione civile, Croce Rossa ed Esercito, con oggi, hanno già distribuito i pacchetti contenenti 3 dispositivi di protezione a 40 mila famiglie. Coperti i quartieri di Parona, Ponte Crencano, Golosine, Ca’ di David, Porto San Pancrazio. E ancora San Massimo, Borgo Venezia, città antica, San Zeno, Montorio e Mizzole. Altre 10 mila famiglie li riceveranno domani. Ai restanti nuclei arriveranno entro mercoledì prossimo. Sono 125.870 le famiglie veronesi, un centinaio invece i volontari incaricati ad effettuare le consegne. Distribuzione che avviene dopo che le mascherine vengono impacchettate 3 alla volta, via via che arrivano le forniture inviate da Venezia.

Lo stesso Sboarina ha poi raccontato di essere appena rientrato da un'importante, per quanto breve, benedizione tenuta dal vescovo Zenti: «Vengo ora dal cimitero Monumentale, - ha spiegato Sboarina - dove il nostro vescovo Mons. Zenti ha appena riservato una benedizione a tutte quelle persone che, in questi giorni, purtroppo sono scomparse senza nemmeno poter ricevere l'ultimo saluto, a causa proprio dei divieti imposti dalla situazione che impediscono anche le cerimonie funebri».

Il sindaco di Verona ha quindi sottolineato l'incremento dei numeri per la provincia veronese: «Il numero dei contagi è ancora un numero purtroppo importante. Il bollettino di oggi segna l'incremento maggiore dall'inizio dell'emergenza, - ha spiegato il primo cittadino Sboarina - per questo dobbiamo essere sempre più forti e non mollare proprio in questo momento. Questi numeri non ci devono però demoralizzare, dobbiamo proseguire nel mantenere tutti i comportamenti corretti: le distanze, le prescrizioni igieniche, perché più riusciamo a mantenerli, più siamo bravi e prima usciremo da questa brutta situazione».

Il sindaco di Verona ha quindi lasciato poi la parola al presidente della provincia Manuel Scalzotto, annunciando che di comune accordo anche con tutti gli altri sindaci veronesi, a partire dalla prossima settimana si terranno ogni giorno dei brevi ma intensi presìdi da parte delle forze dell'ordine davanti alle strutture sanitarie. Gli agenti di polizia, così come i militari dell'Arma, in tutta la provincia veronese faranno sentire la loro vicinanza e quella di tutti i cittadini ai medici, sia negli ospedali che quelli di famiglia, ma anche infermieri e operatori sanitari che ogni giorno sono in prima linea ad affrontare l'emergenza.

«L'idea è nata dal sindaco di Verona ed è stata poi allargata agli altri sindaci coinvolti. È un piccolo gesto - ha spiegato il presidente della provincia di Verona Manuel Scalzotto - per manifestare vicinanza nei confronti di tutti questi operatori sanitari. Da lunedì in tutti i Comuni veronesi si vedranno davanti alle strutture ospedaliere, ma anche case di riposo, la presenza e il passaggio di membri delle forze dell'ordine per un breve momento, un lampeggìo, il suono delle sirene delle auto di polizia o carabinieri, proprio in segno di solidarietà verso tutti i medici, infermieri e quegli operatori che sono in prima linea. Sarà un piccolo gesto, un breve ma intenso momento di vicinanza».

Sul tema della distribuzione delle mascherine inviate dalla Regione Veneto, il presidente della provincia Manuel Scalzotto ha quindi fornito alcune precisazioni: «Le mascherine vengono distribuite in base alle disposizioni date dai vari sindaci, le forniture avvengono di giorno in giorno e quindi i vari residenti di tutti i Comuni veronesi le riceveranno nei prossimi giorni. Le si devono usare il meno possibile perché si deve restare il più possibile a casa, poi se si deve necessariamente uscire allora indossiamo queste mascherine che, comunque, non sono monouso. La loro durata dipende da quanto le si usa: se si va un'ora a far la spesa una volta ogni tre giorni, è possibile usarle anche dieci giorni. L'importante - ha poi concluso Scalzotto - è ricordare che non si possono lavare».

Questa mattina la Regione, attraverso una circolare esplicativa, ha inoltre confermato la deroga per gli spostamenti di alcune categorie di persone con particolari problemi di salute. C'è la possibilità di uscire all’aperto per chi soffre di disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico e patologie psichiatriche. Quei motivi di salute per i quali nei giorni scorsi il sindaco aveva già autorizzato lo spostamento da casa, con accompagnatore e certificazione medica. La circolare, inviata a sindaci, prefetti e Ulss, specifica che «tali soggetti sono spesso connotati da particolari problemi comportamentali incompatibili con una lunga permanenza in spazi chiusi. Motivi di salute che autorizzano lo spostamento dalla residenza qualora il medico specialista che ha in carico la persona, su richiesta della famiglia o del tutore, abbia certificato come situazione di necessità, da un punto di vista terapeutico-riabilitativo, l’uscita del soggetto dalla propria abitazione avendo valutato che, senza la stessa, potrebbe verificarsi un peggioramento delle condizioni di salute». Si precisa poi che l’accompagnatore deve portare con sé apposita autocertificazione, corredata dal certificato medico, attestante la sussistenza delle condizioni di salute che sono alla base della deroga. Al fine di agevolare famiglie e tutori, l’azienda Ulss di competenza provvede a consegnare il certificato secondo le modalità concordate con chi assiste i pazienti.

«Serviva un chiarimento che valesse per l’intero territorio regionale, - ha concluso il sindaco di Verona Federico Sboarina - e che consentisse gli spostamenti a quanti hanno problemi comportamentali incompatibili con la permanenza in luoghi chiusi. Ovviamente gli accompagnatori devono portare con sé le certificazioni mediche che attestano la patologia della persona, utilizzare i dispositivi sanitari e mantenere le distanze di sicurezza. Il consiglio è quello di star fuori giusto l’indispensabile e lavarsi spesso le mani».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, sirene e lampeggianti davanti agli ospedali da lunedì: «Gesto di solidarietà»

VeronaSera è in caricamento