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Zaia: «Buona intesa col governo, abbiamo nuova ordinanza pronta. Valide le linee guida delle regioni»

Il governatore del Veneto: «Chi deve riaprire si legga le linee guida delle regioni»

«Ieri è stata una giornata campale, il dato che abbiamo oggi è confortante perché gli indicatori dal 10 aprile sono in calo e anche dal 4 maggio scorso, quando c'è stata la riapertura di alcune imprese, i dati sono ancora in calo. Alla luce di tutto questo facciamo un passo in più perché per noi si può aprire», così il governatore del Veneto Luca Zaia nel punto stampa di oggi, sabato 16 maggio, dedicato come sempre all'emergenza coronavirus.

Scarica le linee d'indirizzo della Regione Veneto per le riaperture di tutte le attività

Il presidente Zaia ha quindi detto: «Noi abbiamo pronta la nuova ordinanza. Ieri ne è venuta fuori una bella soluzione con il governo. Il problema erano le linee guida Inail, ieri sera si è trovata una soluzione, noi abbiamo portato una soluzione alternativa e l'intesa di chiusura della riunione è stata quella di dire: "le linee guida delle regioni fanno giurisprudenza", cioè chi dovrà aprire un bar piuttosto che un ristorante si legga le linee guida delle regioni».

Leggi le linee guida della Conferenza delle Regioni per la riapertura

Sul distanziamento, Zaia: «È passata la nostra linea, un metro per tutti»

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha quindi precisato che, comunque, si è in attesa del testo pubblicato del decreto legge e del nuovo Dpcm attuativo da parte del governo, poiché «la nostra nuova ordinanza sarà estensiva rispetto a quanto stabilito, cioè apriamo di più rispetto al governo, ma perché il governo si è impegnato a dare questa facoltà alle regioni, e se ci pensate questa è "autonomia" reale, l'"autonomia differenziata" la conosciamo con il coronavirus». Il governatore, inoltre, ha detto circa le linee guida: «È passata la nostra linea, ve lo ricordate che vi avevo detto: "se è un metro la distanza interpersonale, allora è un metro per tutti"? Bene, sarà così, anche nei ristoranti». 

La dott.ssa Russo che ha curato le linee guida ha specificato che «al ristorante la misurazione del metro di distanza è interpersonale, quindi va dalla schiena di un cliente seduto al tavolo alla schiena di un altro seduto in un altro tavolo». Quello che però nel corso della conferenza stampa odierna è stato un po' evitato, è invece il tema di chi si siede allo stesso tavolo: è vero che se a cena ci vado con un convivente il tema del distanziamento non si pone perché, come lo stesso Zaia ha spesso ribadito, i «conviventi sono un unicum» dal punto di vista epidemiologico, ma al ristorante spesso e volentieri ci si va anche con gli amici che non abitano in casa con noi. Dunque, se si è conviventi tutto bene, ma se al ristorante o al bar ci vado con degli amici, cioè dal punto di vista epidemiologico degli estranei, secondo quanto stabilito dalle regioni, devo rispettare dagli altri seduti al mio stesso tavolo, oltre che nei confronti dei clienti seduti ad altri tavoli, la distanza interpersonale di un metro? A leggere le linee guida parrebbe poprio di sì. 

Zaia: «Emergenza non è finita, ma la responsabilità passa dall'ospedale ai cittadini»

Il presidente Zaia ha quindi specificato: «L'emergenza non è finita, non passi l'idea che il contagio e l'emergenza siano finiti. Il nostro è un atto di fiducia, perché i veneti sono delle persone perbene, però i veneti devono capire bene una cosa: noi stiamo passando la responsabilità dall'ospedale, cioè il luogo della cura, all'individuo cioè al cittadino. Se il cittadino si comporta male, - ha sottolineato Zaia - non porta la mascherina e non rispetta le regole, fa il fenomeno, allora la responsabilità ritornerà all'ospedale, perché torneranno a salire le terapie intensive, i ricoveri e i morti, si torna cioè alla re-infezione e per colpa di qualcuno si rischia di non far più credito a nessuno. Per colpa di qualcuno si tornerà a chiudere tutto, e guardate che questa non è un'ipotesi fantasiosa, - ha evidenziato il governatore Luca Zaia - la Corea ha avuto la re-infezione, la Cina ha avuto la re-infezione, la Germania ha avuto una coda di focolaio. Riusciamo a dimostrare che come abbiamo gestito bene questi 85 giorni, riusciamo anche a gestire bene la "Fase 2" che è quella più pericolosa della re-infezione? Ci vuole così tanta fatica a portare una mascherina? Qui ci giochiamo il futuro, abbiamo 50mila posti di lavoro persi e, se non portiamo la mascherina, qui finisce male. Questa rischia di essere una roulette russa, dietro l'angolo si nasconde sempre il virus». 

Lo stesso Zaia ha quindi evidenziato come, per il momento, a restare fuori dalle valutazioni fatte nel confronto tra presidenti di regione e governo sono il tema dei grandi parchi divertimento, citando ad esempio Gardaland o Canevaworld, ma anche tutto il mondo dell'intrattenimento, quali le discoteche dove ad essere difficile da gestire è il principio caposaldo di evitare gli assembramenti.

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