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Cronaca San Michele / Via San Michele

Coronavirus accende la miccia nella polveriera delle carceri italiane

Sommosse in più di venti strutture. A Modena ci sarebbero sei morti, tre deceduti nella casa circondariale emiliana e gli altri tre dopo i trasferimenti a Parma, Alessandria e Verona

Il coronavirus ha acceso la miccia. Il resto lo hanno fatto le condizioni carcerarie in Italia, notoriamente non tra le migliori in Europa. Infatti, le limitazioni della libertà dei cittadini per limitare i contagi riguardano anche chi di libertà ne ha poca. Le visite dei parenti nelle case circondariali d'Italia sono state bloccate e questo ha scatenato proteste e rivolte in tutto lo Stivale.
Proteste che potrebbero essere legate anche ai decessi avvenuti in quattro strutture carcerie, quelle di Modena, Parma, Alessandria e Verona. Come riportato da ModenaToday, sono drammatiche le proporzioni delle rivolta scoppiata nel carcere emiliano. Ieri, 8 marzo, tre detenuti sarebbero morti per cause in fase di accertamento. Altri tre detenuti sarebbero stati trasferiti a Parma, Alessandria e Verona e lì sono morti, probabilmente per un'overdose di farmaci rubati nelle infermierie.

Secondo Ansa, sono 27 le case circondariali in subbuglio, con i carcerati che chiedono l'amnistia o almeno gli arresti domiciliari per l'emergenza coronavirus. MilanoToday racconta della protesta di San Vittore: con incendi e detenuti sui tetti. A Foggia si sarebbe scatenata una guerriglia, come scritto da FoggiaToday, con un'evasione solo in parte scongiurata grazie all'intervento di polizia, carabinieri ed esercito. Situazione tesa anche al carcere di Poggioreale a Napoli, come si legge su NapoliToday, mentre sembra rientrata la sommossa al cercere di Pavia.

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