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Tornata in Italia dall'estero: «Aereo pieno e nessun controllo alla partenza»

Il racconto riferito attraverso un video su Facebook di Silvia Bonomo dell'azienda agricola e vinicola Monte del Frà di Custoza

Un viaggio di ritorno durato un giorno, da New York a Sommacampagna, cominciato con un aereo Alitalia stipato di passeggeri e volato dagli Stati Uniti a Roma, proseguito con un'auto a noleggio e un taxi. Il tutto raccontato con un video su Facebook dalla protagonista, Silvia Bonomo, manager dell'azienda agricola e vinicola Monte del Frà di Custoza. «Volevo portarvi la mia testimonianza perché è giusto che sappiate come viene trattato chi arriva in Italia», ha dichiarato Silvia Bonomo all'inizio del suo racconto.

Il racconto della cittadina veronese comincia l'11 febbraio scorso, quindi quando gli italiani non stavano ancora facendo i conti con l'emergenza coronavirus. In quella data, Silvia Bonomo è arrivata a New York ed è rimasta in America per più di un mese, sapendo quel che stava accadendo in Italia. Nel frattempo, la pandemia è arrivata anche oltreoceano e così la manager veronese si è trovata di fronte ad un bivio, tornare subito o tornare a maggio. E la sua scelta è stata quella di tornare subito.

I primi problemi sono sorti all'aeroporto JFK, il più importante di New York. «Alitalia, questa compagnia che dovrebbe collaborare con la Farnesina e creare dei voli per portarci a casa, ci ha trattati come degli animali - ha riferito Silvia Bonomo - Un volo da 300 persone, pieno, e non ci hanno mai controllato. Quindi io non so se ho viaggiato con una persona malata. Arrivati a Roma, siamo stati accolti da due ragazze con la mascherina che ci hanno chiesto di rispettare la distanza di un metro, dopo un volo di otto ore uno di fianco all'altro. All'aeroporto di Fiumicino ci hanno fatto due screening, ma questi controlli andrebbero fatti alla partenza e non all'arrivo, per impedire ai malati di viaggiare».

Silvia Bonomo, dopo essersi arrangiata per arrivare da Roma a Sommacampagna, si è poi messa in quarantena volontaria nella sua abitazione. «Ma è assurdo che Alitalia stia portando in Italia voli pieni di gente che non viene controllata alla partenza».

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