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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Coronavirus, (presunto) primo caso sospetto in Veneto. Massima attenzione sui voli

Alte le misure di precauzione in tutta Italia, ma il tasso di letalità del virus resta al momento inferiore al 3% ed è dunque necessario evitare facili allarmismi

Dopo il caso della coppia di turisti cinesi a Roma trovati affetti dall'ormai famigerato Coronavirus, nelle ultime ore si sarebbe riscontrato un presunto "primo caso sospetto in Veneto". Al momento si tratta soltanto di un'ipotesi, è bene specificarlo, peraltro già smentita, e che vedrebbe coinvolto un minorenne di ritorno da un viaggio in Cina con la madre imprenditrice. Il minore sarebbe residente nella provincia di Treviso e si troverebbe già a casa, semplicemente con la prescrizione di evitare i contatti in via precauzionale, in attesa degli esiti delle analisi, dopo aver accusato sintomi influenzali ed essere stato in ospedale.

Al riguardo è poi intervenuto anche il sindaco di Treviso Mario Conte, il quale via social ha tenuto a precisare: «In queste ore mi stanno scrivendo cittadini preoccupati in merito a presunti casi di Coronavirus nel nostro territorio. Sono in costante contatto con Ulss 2 Marca trevigiana e con il Direttore Generale Francesco Benazzi che mi ha confermato che non ci sono casi sospetti nel Trevigiano. I soggetti rientrati dalla Cina nei giorni scorsi con qualche linea di febbre sono stati sottoposti a misure assolutamente precauzionali. È opportuno, in questi casi, non diffondere notizie false o sensazionalistiche». Secondo quanto si apprende inoltre da una nota ufficiale della Ulss 2 Marca Trevigiana, «allo stato attuale non sono stati registrati, in provincia di Treviso, casi di persone che presentino un quadro definibile come sospetto secondo i criteri del Ministero della Salute. L’Ulss 2 ha gestito a ieri, giovedì 30 gennaio 2020, due situazioni relative a soggetti italiani con sintomi respiratori non importanti rientrati dalla Cina: una 50enne con febbre, inizialmente in osservazione in ospedale e poi rinviata a domicilio e un bambino di 4 anni, senza febbre, con tosse. Per entrambi l’isolamento domiciliare varrà per 15 giorni, dal rientro in Italia».

Resta ad ogni modo molto alta l'attenzione in queste ore un po' su tutto il territorio nazionale e non solo. In particolare ad essere sottoposti a controlli stretti sono gli spostamenti aerei. Il ministero della Salute già da qualche giorno ha stabilito per tutti i voli provenienti dalla Cina in Italia di atterrare negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa, entrambi attrezzati per effettuare gli opportuni controlli sanitari sui passeggeri. Oltre a ciò sono state prese misure di sicurezza anche nei confronti dei voli in direzione della Cina per quel che riguarda numerose compagnie aeree europee. Per ciò che concerne l'aeroporto veronese, non vi sono collegamenti diretti con la Cina, pertanto non si sono rese necessarie al momento misure speciali. Restano naturalmente dei collegamenti con scali internazionali come appunto la stessa Roma, ma i controlli in questi aeroporti dovrebbero poter già di per sé garantire sufficienti livelli di sicurezza.

L'attenzione resta dunque giustamente alta a livello delle precauzioni, ma è bene evitare facili allarmismi, alla luce anche del fatto che il Coronavirus, a differenza forse della percezione generale che si sta diffondendo in queste ore, non è nella stragrande maggioranza dei casi, e allo stato attuale delle conoscenze, un virus letale. La pressoché totalità dei contagiati finora è, infatti, sopravvissuta al Coronavirus: meno di tre pazienti su 100 sono morti sino ad oggi a seguito della contrazione del virus. 

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