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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

"Non è una guerra di religione": domenica anche a Verona gli Islamici a Messa

Domenica 31 luglio, prima della Santa Messa, delegati della COREIS porteranno il loro saluto in Chiesa ai Vescovi e Parroci di numerose città italiane, tra le quali anche Verona

"Un saluto di Pace dei musulmani nelle chiese d'Italia e Francia", è questo il titolo della nota pubblicata dalla Comunità Religiosa Islamica Italiana (CO.RE.IS) che ha voluto riprendere e condividere quanto scritto dall'Institut des Hautes Etudes Islamiques, associazione partner con cui la CO.RE.IS. Italiana è gemellata in Francia.

Al centro della vicenda vi è la solidarietà espressa dalla comunità islamica d'Oltralpe dopo quanto avvenuto a Saint Etienne du Rouvray dove Padre Jacques Hamel è stato brutalmente ucciso da due giovanissimi terroristi mentre officiava la Messa. Per mostrare il loro sostegno ai "fratelli e sorelle delle altre tradizioni religiose", i membri dell'Istituto di Alti Studi islamici si uniranno alla celebrazione della messa domenica 31 luglio, nelle cattedrali e nelle chiese di Parigi, Lione, Marsiglia, Gap, Embrun, Rennes, Lille, Perpignan e Tolone.

Una decisione che è stata appunto ripresa e rilanciata anche in Italia, così come si apprende da quanto annunciato dalla CO.RE.IS: "La COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana sostiene e condivide pienamente la presa di posizione espressa nel comunicato dell’IHEI, organo che partecipa attivamente alle concertazioni con il Ministero dell'Interno della Repubblica Francese, e darà seguito anche in Italia a questa iniziativa di testimonianza di fratellanza spirituale: domenica 31 luglio, prima della Santa Messa, delegati della COREIS porteranno il saluto in Chiesa al Vescovo e al Parroco nelle seguenti città: Roma, Milano, Novara, Genova, Verona, Sondrio, Ventimiglia, Brescia, Vicenza, Fermo, Siena, Piacenza, Brindisi, Palermo e Agrigento".

Una decisione questa che rappresenta un passo davvero molto significativo, in grado di segnare ancor di più la netta distinzione tra chi appartiene alla comunità islamica professando la propria fede in modo pacifico e chi invece sfrutta opportunisticamente il nome di Allah per commettere crimini efferati: "Ci sembra fondamentale in questo momento drammatico dare con questo saluto dei musulmani d'Italia un segno concreto di profondo rispetto della sacralità dei riti, dei ministri e dei luoghi di culto del Cristianesimo dove i fedeli e i cittadini ricevono le benedizioni della comunione spirituale".

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