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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Gioco d'azzardo: pubblicità vietata in tutto il territorio. Pasetto polemico sull'inquinamento

Durante il Consiglio comunale di giovedì 23 marzo, è stata approvata la modifica del regolamento della pubblicità e delle pubbliche affissioni, vietando in città ogni "spot" riferito a qualsiasi tipologia di gioco d'azzardo

All’unanimità, con 24 voti a favore, il Consiglio comunale ha approvato nella serata di ieri, giovedì 23 marzo, la modifica del Regolamento comunale della pubblicità e delle pubbliche affissioni. In particolare, in tutto il territorio comunale è stata vietata la pubblicità di qualsiasi gioco d'azzardo. Inoltre, l’imposta sulla pubblicità relativa a cartelli ed altri mezzi pubblicitari che reclamizzano vendita o locazione di immobili realizzati con criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico, è ridotta del 90 per cento. La  stessa riduzione per l’esposizione di zerbini con scritte pubblicitarie e di sponsorizzazioni finalizzate sia alla realizzazione di opere pubbliche che a lavori di restauro e manutenzione di immobili di proprietà comunale. La superficie di cartelli pubblicitari su aree pubbliche viene aumentata da 5 mila a 5.300 metri quadri e su area privata da 450 a 1.000 metri quadrati.

All'apertura dei lavori dell'aula, il consigliere comunale Giorgio Pasetto ha esposto un cartello polemico ("PM10 vogliamo parlarne?") per sensibilizzare il Consiglio sul problema dell'inquinamento dell'aria e i relativi rischi per la salute, con particolare riferimento agli allarmanti dati emersi durante i giorni scorsi. 

È stato poi accolto dall’Amministrazione comunale l’ordine del giorno, il cui primo firmatario era il capogruppo di Verona Piazza Pulita Michele Bertucco, che invitava Verona Mercato, considerata la perdita di 121 mila euro registrata al termine del primo anno di attività del Laboratorio Agroalimentare, a verificare la possibilità di avviare un'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori.

Con 29 voti a favore, il Consiglio comunale ha anche approvato all’unanimità l’accordo di programma tra Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona, Comune di Verona e il MIUR, preordinato all'avvio di una graduale statalizzazione dell'Accademia di Belle Arti di Verona. Il documento prevede che il Comune versi all’Accademia per gli anni 2017-2018-2019, un contributo annuo di 300 mila euro, nonché provveda al mantenimento del finanziamento sopraindicato per il funzionamento dell’Istituzione, successivamente al triennio cui si riferisce l'accordo ed anche successivamente all’eventuale statalizzazione, compatibilmente con le risorse che saranno effettivamente disponibili nei corrispondenti bilanci del Comune. Allo stesso tempo il Comune si impegna a concedere gratuitamente l'uso dell'immobile sito in via Carlo Montanari 5, quale sede istituzionale dell'Accademia.

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