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Cronaca Nogara / Via Maso

Verona. Coniugi scoperti rubare all'Iperfamila: la donna è cieca e prende a calci la sorveglianza

I due sono entrati al supermercato e dopo aver messo nel carrello pane e acqua, hanno nascosto nella borsa di lei tazzine, profumo e set di teiere che poi non hanno pagato in cassa

Li hanno notati mentre prelevavano dagli scaffali alcune stoviglie che poi nascondevano, o meglio, a farlo era più che altro il marito a prenderle visto che la compagna è praticamente cieca. E quando gli addetti alla sorveglianza dell'Iperfamila di Nogara sono intervenuti, la reazione è stata oltre modo violenta: la donna infatti si è sentita minacciata e, anche a causa del suo handicap alla vista, ha reagito con grande energia al pericolo avvertito. Questo però di certo non autorizzava i due a tentare il furto nell'attività commerciale. 

Erano circa le 12 del 31 marzo quando i coniugi, residenti in Italia da una decina di anni, sono entrati nel supermercato e, dopo aver messo nel carrello un filone di pane e alcune bottiglie di acqua, hanno iniziato a prelevare merce di altro tipo dagli scaffali. Arrivati in cassa però hanno pagato solamente il contenuto del carrello, per un totale inferiore ai 5 euro, ma non il resto, ossia tazzine, profumo, set di teiere, prelevati dall'uomo e passati alla moglie che prontamente metteva in borsa. 
In quel momento è intervenuto il personale di sorveglianza, che li aveva notati mentre si attardavano nelle corsie per prendere la merce ed è partito quindi il controllo. La discussione si è subito fatta agitata, con la donna che ha anche sferrato un paio di calci, ed è proseguita all'esterno dell'attività. Qui il marito avrebbe cercato di sradicare uno dei bidoni porta rifiuti sistemato accanto all'area deposito carrelli ma poi sono arrivati i carabinieri. Dapprima alcuni agenti in borghese, poi i colleghi della stazione di Nogara, che hanno riportato la situazione alla calma e condotto i coniugi al carcere di Montorio, dove sono rimasti a disposizione dell'autorità giudiziaria. 

I due sono comparsi davanti al Gip Laura Donati, che ieri mattina ha celebrato l'udienza di convalida dell'arresto. Quello che inizialmente doveva essere derubricato come furto, è stato poi convertito in rapina a causa della reazione della donna, corpulenta e alta circa 1.90 metri, e del compagno. Per il giudice la reazione di lei è dovuta anche al suo problema alla vista (distaccamento della retina), che non le permette di percepire al meglio ciò avviene intorno a lei e suscitando quindi reazioni esagerate. Circostanza che tuttavia non era stata indicata nella fase dell'arresto e che non compariva quindi nella richiesta di custodia cautelare, il fatto che la donna non vedesse che era stato comunicato dalla figlia al legale e ieri comprovato da un certificato rilasciato dall'Ulss 21. Uno dei due addetti inoltre ha riportato alcune lesioni provocate dai calci della signora, giudicate guaribili con una prognosi di 30 giorni e quindi ridimensionate: non sono emerse infatti fratture. 

In ogni caso entrambi sono tornati in libertà ieri mattina. 

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