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Cronaca Centro storico / Corso Porta Nuova

Degrado a Porta Fura. Bertucco: "Serve un piano per valorizzare la cinta muraria"

L'area verde attorno a Porta Fura è solo uno dei tanti esempi di abbandono e degrado imperanti nelle zone circostanti il complesso delle mura fortificate che attorniano la città di Verona.

La cinta muraria che attornia la città di Verona, è un vero e proprio patrimonio artistico oltre che storico culturale, ma in molti casi le aree verdi, anch'esse rigogliose e potenzialmente incantevoli luoghi di ristoro per i cittadini, sono spesso abbandonate a se stesse, presentando problemi come la presenza abusiva di rifiuti, ma anche le cattive frequentazioni da parte di spacciatori o tossici.

Non fa eccezione purtroppo a questa regola la zona che circonda la Porta Fura d'epoca medievale, e che nei giorni passati l'Arena ha dimostrato essere spesso luogo di ritrovo per consumatori di droga, con la presenza in bella vista di siringhe e scarsa pulizia. Sulla questione sono voluti intervenire direttamente il capogruppo Pd in consiglio comunale Michele Bertucco e la consigliere Pd Elisa La Paglia, i quali come riferito dall'Arena denunciano a loro volta lo scarso impegno dell'amministrazione finora per la valorizzazione di questa zona, al pari di altre aree che meriterebbero invece interventi massicci: "Il degrado a Porta Fura è l'ultimo esempio di mancata valorizzazione del Parco delle mura. Da anni chiediamo che venga approvato il piano per gestire in maniera unitaria le mura con l'apporto del volontariato e di altri enti pubblici e dei privati. La cinta magistrale cinge la città in nove chilometri di percorsi, con annessi forti austriaci, e comprende quasi duemila anni di storia, con stratificazioni che vanno dall'epoca romana alla Scaligera, dalla Veneziana all'Asburgica. Per questo motivo la cinta magistrale è stata dichiarata patrimonio Unesco nel 2000, in quanto una delle opere di fortificazione meglio conservate in Europa".

Al momento la proprietà delle mura è demaniale, ma si deve compiere il passaggio al Comune e a partire dal compimento di questo atto la gestione di questo patrimonio vastissimo non potrà che essere una responsabilità per qualsiasi amministrazione. Come ancora riporta l'Arena i consiglieri del Pd spiegano: "Il bene si compone di bastioni, porte monumentali e gallerie sotterranee, in una moltitudine di spazi in mezzo al verde. La cinta è stata tolta, in buona parte, al degrado e all'abbandono in circa 20 anni di volontariato e ora è bisognosa di essere valorizzata allo scopo di creare un nuovo circuito turistico dalle enormi potenzialità e valenze: storiche-artistiche, naturalistiche e culturali. Molte aree di questo patrimonio possono divenire luoghi di aggregazione e di servizi per creare occupazione e attrarre nuovi flussi turistici e servizi per la città come: centri visite, musei interattivi, ostelli, aree picnic, bar, wifi, gallerie espositive e aree ristoro. Ora si tratta di fare l'ultimo passo: approvare il Piano di gestione così come previsto dall'articolo 82 delle Norme tecnico operative del Piano degli interventi, che ricordano come 'l'ambito del Parco delle mura per localizzazione, per estensione, per i valori ambientali e storico testimoniali che lo caratterizzano, costituisce il più rilevante sistema territoriale di interconnessione tra la città storica, la città contemporanea ed il territorio aperto, nonché la fondamentale risorsa per gli equilibri ecologici e per la qualità urbana e territoriale di Verona'".

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