Centro islamico a Monteforte, nuovo no al progetto: interventi realizzati da demolire
Sono stati spesi 60mila euro per una struttura che non aprirà. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar che dice che in area artigianale non si possono fare attività culturali
Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che ordina la demolizione degli interventi realizzati per la costruzione di un centro islamico a Monteforte d'Alpone. Dopo che a febbraio il Comune aveva bloccato i lavori per sospette irregolarità, in questi primi giorni di agosto arriva un altro no a quella che sarebbe dovuta diventare la sede dell'associazione socioculturale Unione. L'associazione si era rivolta al Tar proprio per contestare la decisione del comune. La sentenza dichiarano anche che il fine culturale della struttura è incompatibile con l'uso artigianale dell'area in cui si sarebbe insediata l'associazione, via dell'Artigianato. Su L'Arena, uno stralcio della sentenza: "I lavori eseguiti non corrispondono a quelli indicati nel titolo edilizio abilitativo; la tipologia della struttura non appare compatibile con la destinazione urbanistica della zona in cui si colloca".
Su L'Arena le parole del presidente di Unione, Karim Chuaib: "Che dire? Che stiamo per completare la demolizione di tutto. Attualmente la comunità musulmana è in vari angoli del Marocco, valuteremo il da farsi al rientro dalle ferie". Chuaib dichiara anche quanti soldi sono stati spesi per quel centro islamico che non si farà più: "Quasi 60 mila euro. Una montagna di soldi dei fedeli".
Dispiaciuta anche la ditta che aveva affittato il capannone a Unione, la Ares Costruzioni: "Chi aveva iniziato i lavori l'aveva fatto con la convinzione di base di poterlo fare. Il sindaco ha imputato alla ditta leggerezza, ma di cose ce ne sono tante altre".
