rotate-mobile
Cronaca Centro storico / Via dello Zappatore

Caso Giacino, partito l'Appello. L'accusa chiede la conferma delle condanne

Dopo un rinvio, è cominciato il processo di secondo grado che riguarda l'ex vicesindaco e sua moglie. Per il procuratore generale Condorelli, non ci sono dubbi sulla colpevolezza

Era stato rinviato ma ieri, 17 marzo, è potuto iniziare a Venezia il processo d'Appello nei confronti di Vito Giacino e della moglie Alessandra Lodi, condannati in primo grado rispettivamente a 5 e 4 anni di reclusione.

L'inizio del secondo grado di giudizio è stato riportato su L'Arena ed è durato due ore l'intervento con cui l'accusa ha chiesto la conferma delle condanne. Il procuratore generale Antonino Condorelli ha sottolineato che l'imprenditore Leardini è stato indotto a pagare Giacino tramite finte consulenze per non farsi ostacolare dall'allora ex vicesindaco. Mentre riguardo ad Alessandra Lodi, Condorelli ha rimarcato il fatto che lei in uno sfogo avesse ammesso che senza il marito non avrebbe potuto mantenere alto il proprio tenore di vita. 

Prossima udienza, il 15 aprile, quando si presume arriverà la sentenza.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Giacino, partito l'Appello. L'accusa chiede la conferma delle condanne

VeronaSera è in caricamento