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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca San Michele / Via San Michele

In carcere per l'omicidio della figlia: sconto di pena per la cella troppo piccola

Adalberto Chignoli venne condannato in via definitiva nel 2012 per il delitto commesso 5 anni prima. Tra il 2007 e il 2010 venne però rinchiuso in una cella di meno di tre metri quadrati e secondo il decreto legislativo 92 del 2014 ha diritto alla riduzione della pena detentiva

Condannato ad una pena di 30 anni per l'omicidio della figlia 21enne Camilla, commesso il 1° ottobre del 2007 a Padova, Adalberto Chignoli, 72 anni, verrà invece scarcerato in anticipo per due motivi: buona condotta e "rimedio risarcitorio" per la reclusione in una cella di meno di 3 metri quadrati fra il 2007 e il 2010. 
Uno sconto di pena che, riferisce il Mattino di Padova, aggiunto a quello per la buona condotta è di 119 giorni. 

Condannato in via definitiva nel 2012, Chignoli dovrebbe uscire di prigione nel 2033, con uno sconto complessivo di tre anni e sette mesi. Il decreto  legislativo 92 del 2014 infatti, adempiendo alle direttive della Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato italiano, stabilisce che ogni dieci trascorsi in celle inferiori ai tre metri quadrati il detenuto debba godere dello sconto di un giorno di pena. 

Il 72enne è rinchiuso nel carcere di Montorio e usufruisce di permessi di lavoro. Nel 2007 uccise la figlia sparandole 5 colpi di pistola alle spalle e venne fermato la notte stessa non lontano dalla propria abitazione, dopo una fuga tentata e durata qualche ora. L'uomo non ha mai saputo fornire una spiegazione, affermando anzi di non ricordare nulla, ed avrebbe anche provato a farla finita senza riuscirci, in quanto l'arma si era inceppata. 
La 21enne venne trovata a terra con un in mano un appendiabiti, tra il letto e l'armadio: in più occasioni, mentre si trovava in carcere, il 72enne avrebbe definito "mostruoso" il suo gesto. 

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