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Cronaca Borgo Roma

Aveva affidato la pistola ad un amico, carabiniere scarcerato

Il fatto era avvenuto venerdì scorso a Borgo Roma, dove il militare doveva far visita alla moglie. Il passaggio dell'arma è stato notato da una signora che ha dato l'allarme

Aveva consegnato, a mente non proprio lucida, la pistola d'ordinanza ad un amico e ora dovrà rispondere di cessione di arma da guerra. Si era creato un caso, qualche giorno fa, attorno ad un carabiniere in servizio al quartier generale Nato di Verona. L'uomo è stato scarcerato stamattina, dopo l'udienza di convalida e tre giorni passati in cella. Attenderà quindi il processo da uomo semi-libero e non più in isolamento. Solo dopo la sentenza nel normale iter giudiziario per lui forse arriverà anche una misura disciplinare.

Il fattto era evvenuto Si reca in ospedale con l'amico a trovare la moglie e gli affida la pistola
Il fatto era avvenuto venerdì scorso, e il carabiniere aveva pranzato con un amico, di nazionalità albanese, con il quale si era fatto qualche bicchiere in più del normale. Poi si sarebbero entrambi diretti al Policlinico di Borgo Roma per fare visita alla moglie ricoverata da tempo. I tre erano scesi per fumare una sigaretta approfittando di un momento in cui la pioggia aveva smesso di scendere, poi, convinto di rientrare per accompagnare la moglie in reparto, l'uomo aveva lasciato la propria pistola all'amico. Ad accorgersi del passaggio anomalo è stata una signora che passava di lì e che ha subito avvisato la vigilanza dell'ospedale.

Il militare è stato così arrestato e accompagnato in carcere. Lo sbigottimento generale, nella caserma Nato dove presta servizio, ha fatto capolino attimi dopo aver appreso la notizia. "Un fatto grave seguito da un eccesso di zelo da parte della magistratura", sono le opinioni maggiormente presenti tra i colleghi a Verona. "Lo hanno mandato in carcere trattandolo come un delinquente - spiega un membro dell'Arma -. E tutto questo quando i veri delinquenti restano fuori quando combinano cose ben peggiori. Lui sicuramente non si è comportato bene, era un pochino ubriaco e ha pagato caro la sua disattenzione. Molto caro. Il suo fine non era quello di vendere l'arma o regalarla, ma l'ha consegnata ad un amico, uno di cui si fidava, oltretutto incensurato".
 

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