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Cronaca Oppeano / Via Lino Lovo

Canile di Villafontana, la titolare a processo per maltrattamento di animali e frode

Sequestrato nel maggio 2014 e riaperto nel giugno 2014, il canile del Cascinale San Francesco a Oppeano è stato al centro di segnalazioni e denunce per maltrattamento di animali. Ora la titolare è stata rinviata a giudizio

Nel maggio 2014 era stato posto sotto sequestro il canile del Cascinale San Francesco di Villafontana di Oppeano. Poco dopo, il giudice aveva deciso per il dissequestro, ma ora, a ottobre 2015, da L'Arena arriva la notizia che la titolare del cascinale, S.S., è stata rinviata a giudizio con l'accusa di maltattamento di animali, detenzione incompatibile e frode ai danni dei Comuni "poiché veniva sia disincentivata costantemente l’adozione dei cani in custodia, sia comunicato ai Comuni con grave ritardo l’avvenuto decesso o adozione, lucrando quindi sui contributi erogati dalle pubbliche amministrazioni per il mantenimento giornaliero degli animali", secondo quanto dichiara il Pubblico Ministero Valeria Ardito. Nel periodo del sequestro, grazie all'attività dei volontari attivisti, ben 86 cani avevano trovato una casa.

Dunque, il gestore del canile convenzionato con molti comuni della provincia veronese finirà a processo e l'udienza preliminare è stata fissata per il 20 novembre 2015. Come si legge su L'Arena, si costituiranno parte civile gli Animalisti Verona, la LAV, Legambiente e la Lega Nazionale Difesa del Cane.

Sul quotidiano, inoltre, si legge una nota stampa del Coordinamento delle Associazioni Animaliste Veronesi, che dichiara: "Ora attendiamo un atto dovuto, che sarebbe stato opportuno giungesse fin dal momento del sequestro, ossia la revoca della convenzione per la custodia dei cani randagi da parte delle amministrazioni comunali ancora oggi convenzionate con il canile di Villafontana".

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