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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cancro esofageo, la lotta parte dalla Gran Guardia

Questa neoplasia difficile da diagnositicare e colpisce sempre pi persone

Un tempo era una malattia rara, ora è uno dei tumori con il ritmo di crescita più rapido in Occidente. È il cancro dell’esofago terminale, una patologia ancora difficile da diagnosticare. È questo il tema del meeting internazionale promosso dal professor Giovanni de Manzoni, dell’Università di Verona, Ospedale Civile Maggiore, Unità Operativa Clinicizzata di Chirurgia I°, diretta dal prof. Claudio Cordiano, che si svolgerà a Verona il 3 e 4 settembre a Palazzo Gran Guardia.
L’obiettivo è chiarire i punti controversi, soprattutto per quanto riguarda i diversi stadi della malattia e le possibili terapie. Questa neoplasia, che si trova al confine fra un organo toracico (l'esofago) ed un organo addominale (lo stomaco) non è facile da individuare e definire. Il problema è che colpisce sempre più persone e non sempre si è pronti a riconoscerla e curarla. La prevenzione, come si sa, in questi casi è tutto.
I maggiori esperti mondiali si confronteranno su trattamenti combinati, si discuterà dell’uso affiancato alla chirurgia di terapie chemio e radioterapiche da sole o associate, trattamenti che si è scoperto possono raggiungere risultati eccezionali. Il professor Christian Wittekind, membro del comitato mondiale incaricato della formulazione della stadiazione delle differenti neoplasie, presenterà a Verona la nuova definizione della malattia.
Al congresso sarà presente anche Hugh Barr, chirurgo endoscopista inglese noto in tutto il mondo per lo studio della diagnosi e trattamento dei pazienti e Christian Ell, endoscopista tedesco con la maggiore esperienza al mondo di resezioni di piccoli tumori del cardias con la sola endoscopia. Verrà inoltre presentata da Eric Bartoli dell’Università di Amiens una nuova tecnica di trattamento con terapia fotodinamica.
Durante il convegno tavole rotonde e proiezioni film aiuteranno gli esperti a confrontarsi sulle diverse tecniche sia di chirurgia tradizionale sia di chirurgia miniinvasiva laparo e toracoscopica. Inoltre, in considerazione delle elevate percentuali di mortalità e complicazioni che presentano i trattamenti di questa patologia, durante i due giorni di Verona si discuterà dei vantaggi per i pazienti dei centri di specializzazione e della possibilità di una loro istituzione anche in Italia come già è stato fatto nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti.
È da qui che parte la battaglia contro uno dei tipi di tumore più insidioso di questi decenni.
Il convegno è patrocinato dal Comune di Verona, dall’Università degli Studi di Verona, dall’Azienda Ospedaliera di Verona, dall’Ordine dei Medici della Provincia di Verona, e da Sic, Società Italiana di Chirurgia.

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