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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Caldo torrido e temperature record, l'allarme dell'Ulss: a rischio chi lavora all'aperto

Il caldo record che sta mettendo in ginocchio il territorio di Verona e tutta Italia in questa seconda settimana di luglio ha già fatto due vittime ed erano dei lavoratori

L'anticiclone Flegetonte è ancora sull'Italia e anche Verona è sotto la morsa del caldo. Tra il 6 e l'8 luglio ci sono state due vittime del caldo, entrambi due rumeni al lavoro o in procinto di tornare a casa dopo aver lavorato all'aperto. Il primo era un bracciante agricolo di 50 anni, deceduto a Belfiore, il secondo aveva 45 anni ed è morto l'8 luglio ad Albaredo d'Adige. Visti i casi di Verona, l'Ulss 20 ha lanciato l'allarme, in particolare per quanto riguarda chi lavora all'aperto.

Su L'Arena, il direttore del dipartimento Prevenzione dell'Ulss20, Massimo Valsecchi ha confermato che "Più a rischio sono quelli che lavorano all'aperto, in particolare gli agricoltori, gli addetti alla raccolta di frutta o verdura nei campi e nelle serre, gli operai dei cantieri edili e stradali. E inoltre i lavoratori che sono esposti a fonti di calore radiante come acciaierie, fonderie, vetrerie. È importante quindi che in questi ambienti di lavoro vengano usati alcuni accorgimenti in più".

Sempre su L'Arena, Valsecchi  descrive alcune misure di prevenzione, che sono disponobili anche sul sito dell'Ulss 20: "Può sembrare banale, ma già indossare un cappello aiuta. I luoghi di lavoro devono garantire la disponibilità di acqua: bere acqua fresca e sali minerali non solo abbassa la temperatura interna del corpo, ma soprattutto consente al fisico di recuperare i liquidi persi con la sudorazione. Organizzare poi il lavoro in modo da riposare nelle ore più calde. Ed è bene che siano attrezzate delle zone d'ombra, meglio ancora se all'interno e con l'aria condizionata".

Tuttavia, come ben si sa, non solo i lavoratori a essere a rischio con questo caldo, bensì anche gli anziani e chi soffre di ipertensione. Su suggerimento di Valsecchi e dell'Ulss20, "Se gli anziani non hanno in casa condizionatori, può essere una buona idea quella di portarli nei centri commerciali, dove possono trascorrere qualche ora di relax, al fresco, mangiando un gelato e stando in compagnia". I secondi, invece, dovrebbero rivedere le terapie con il proprio medico per adeguarle alle alte temperature e alle variazioni di pressione.

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