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Cronaca Via Stadio

Hellas e Chievo proprietarie del Bentegodi? Tosi: "L'idea è sensata, valuteremo"

Nel calcio del mondo globale, ciascuna società pare essere destinata a diventare proprietaria del proprio impianto sportivo: questione di costi e risparmi, marketing e ricavi. A Verona presto si potrebbe trovare un accordo

La direzione che il mondo del pallone pare stia prendendo è quella: società di calcio proprietarie del proprio stadio. In Italia è stata la Juventus ha realizzare, sull'onda della promozione in serie A dopo anni di purgatorio punitivo, un impianto tutto suo; ora il Milan ci sta pensando, ma gli accordi tra i due mister B. sono più complessi che concreti, e al momento del nuovo stadio ne esiste solo il modellino in plastica del progetto. Così potrebbe forse essere Verona la prossima città, con due squadre di calcio da diversi anni ormai stabilmente insediate nella massima serie, ad avere le due principali società calcistiche direttamente proprietarie dello stadio di competenza.

Lo scenario non pare così lontano dall'essere reale, almeno stando alle parole del sindaco Flavio Tosi intervenuto alla trasmissione televisiva su TeleArena, "Lunedì nel Pallone", all'interno della quale il primo cittadino veronese si è detto disponibile a "trattare la vendita del Bentegodi perché ormai tutte le grandi società di calcio professionistiche stanno andando in quella direzione. Nel caso in cui una delle due fosse interessata, saremmo disposti a cedere la struttura". Il giorno seguente, nell'ambito della presentazione di "Verona fa squadra", lo stesso Tosi così come riferisce l'Arena, ha poi ribadito: "Chiedere di acquistare lo stadio è una cosa sensata. Perché per noi è un costo e perché le società sportive lo saprebbero usare meglio, creando eventi e attività. Quando arriverà una proposta concreta procederemo".

Presente anch'egli per l'occasione, è sembrato essere molto possibilista in merito alla cosa il direttore generale dell'Hellas Giovanni Gardini, almeno stando alle sue parole riportate dall'Arena: "Siamo alla ricerca di una soluzione anche per il futuro. Per lo stadio c'è una convenzione che scade nel 2016, stiamo lavorando con l'amministrazione comunale e col Chievo per trovare la quadra. Col Comune stiamo collaborando insieme anche per tante attività e numerose altre iniziative. Siamo aperti a tutte le soluzioni. Il tempo sarà galantuomo nel dire dove si andrà a finire. Io dico che lo stadio è molto meno brutto di come lo vogliamo far apparire noi, non fosse altro perché è uno dei pochi in Italia ad essere coperto del tutto. Va ammodernato e messo al passo coi tempi, ma il Bentegodi ha dei vantaggi che pochi altri stadi d'Italia hanno".

Da parte del Chievo è intervenuto il direttore affari generali della società Luca Faccioli, unendosi anch'egli al coro di voci che prospetta una soluzione congiunta tra le squadre, così come emerge dalle sue dichiarazioni riferite dall'Arena: "Si sta valutando sia l'ipotesi di una nuova convenzione sia di una acquisizione che sarebbe in ogni caso da parte di entrambe le società. Il discorso è partito molto tempo fa, a fari spenti. Stiamo ora continuando a dialogare proponendo, noi e il Verona, progetti e idee comuni in un'unica soluzione. Il tifoso è il nostro cliente, per questo dobbiamo migliorarne la vivibilità all'interno del Bentegodi. Nessuno andrebbe più di una o due volte in un teatro in cui ti piove in testa. Lo stesso vale per uno stadio di calcio. Senza contare che nella gestione della società sarebbe molto diverso avere in mano un bene e non un canone d'affitto".    

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