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Cronaca Ca' del Bue

Ca' del Bue, mercoledì 9 l'associazione Salute Verona a colloquio con Bottacin

Si terrà nella giornata di mercoledì 9 dicembre un importante colloquio tra i membri dell'associazione Salute Verona e l'assessore regionale all'Ambiente Bottacin. Al centro vi saranno naturalmente i problemi relativi all'impianto di Ca' del Bue

La vicenda dell'inceneritore di Ca' del Bue è ben lungi dallo smettere di far parlare di se. Al contrario sono in molti a pensare che il problema sia tuttora più vivo che mai. Tra questi senza'altro vi sono i promotori e sostenitori dell'Associazione Salute Verona che nella giornata di mercoledì 9 dicembre saranno a coloquio con l'assessore regionale all'Ambiente Bottacin.

La volontà esplicita di Salute Verona, in vista di questo importante incontro, è quella di far valere le proprie motivazioni circa una vicenda che gira attorno soprattuto a un metodo di gestione dei rifuti, giudicato decisamente obsoleto se non addirittura "anacronistico". In merito all'annosa questione di Ca' del Bue, la stessa Associazione Salute Verona ha diffuso una nota stampa dai toni piuttosto severi:

"L’Associazione Salute Verona, stanca delle troppe parole spese sull’impianto di Ca’ del Bue, insiste nel voler vedere che alle parole seguano i fatti. I fatti ad oggi (purtroppo) sono: un inceneritore ulteriore in regione Veneto – a Verona per la precisione – approvato nel piano dei rifiuti fresco di quest’anno; 12 nuovi inceneritori, quali opere di preminente interesse nazionale proposte nel decreto attuativo dello Sblocca Italia dove verrano bruciati i rifiuti provenienti anche da regioni meno vrtuose della nostra e tra questi come ricordato anche dal presidente di AGSM Fabio Venturi c’è anche l’ inceneritore di Verona.

Un impianto vetusto in cui nonostante sia attiva solo la sezione di produzione di CDR (combustibile da rifiuto), pochi giorni fa ha profumato la nostra città con essenza di plastica. Proprio in quella parte di impianto c’è stato un incendio che ci ha fatto respirare quel CDR, ottenuto triturando quanto viene conferito nei cassonetti della raccolta indifferenziata, che è composto in gran parte di plastiche (e chi lo vuol negare apra un cassonetto e guardi..).

Si torna alle parole, con le tempestive rassicurazioni degli amministratori che si siano precipitati a garantire l’innocuità delle emissioni della combustione. Relativamente a questo ci sorprende l' affermazione del direttore di AGSM Giampietro Cigolini che dice che "Senza (l'impianto di selezione meccanica di) Ca’del Bue sarebbero andati all’estero (i rifiuti che sono trattati in quell’ impianto)" visto che lo stesso nell' aprile 2014 in una trasmissione televisiva aveva dichiarato che il 40% di quello che entra nell' impianto di selezione meccanica "viene trasformato in CDR e portato a bruciare all' estero". Notizia confermata poi in consiglio comunale dall' allora presidente di AGSM Paternoster.

Questa è la situazione attuale: piena di inceneritori reali e previsti e piena di amministratori pronti a dichiarare tutto ed il contrario di tutto. L’associazione SV ha chiesto ad Arpa Veneto di poter conoscere l’esito delle rilevazioni fatte in concomitanza dell’incendio, ma ad oggi senza esito. Ha invece ottenuto l’appuntamento con l’assessore regionale all’ambiente Bottacin nella settimana entrante, al quale vorrà presentarsi per condividere le proprie posizioni e proposte e dal quale si vorranno conoscere le indicazioni della regione, cercando di ottenere non parole ma FATTI.

Ricorderemo anche a lui, come vogliamo ricordare a tutti gli attori di questa commedia surreale, che a partire dal 2020 (ovvero tra 4 anni) nell’ Unione Europea sarà vietata la costruzione di nuovi inceneritori.....

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