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Cronaca Buttapietra / Piazza Roma

Buttapietra. Aggrediscono il cognato per vendicare l'onore della sorella

Spedizione punitiva di un gruppo di quattro indiani a Buttapietra. La vittima non andava a trovare la moglie in India da più di un anno e c'era il sospetto che la tradisse

Sono stati forniti maggiori dettagli sull'aggressione avvenuta a Buttapietra martedì sera, 7 giugno. I Carabinieri di Verona hanno arrestato tre cittadini di nazionalità indiana per lesioni personali aggravate dalla premeditazione. Gli arrestati sono M.S. dell'81, B.S. del '78 e J.S.M. dell'86. Con loro ha partecipato all'aggressione anche una quarta persona, che è stata identificata ma non ancora fermata.

M.S. e B.S. sono fratelli e hanno una sorella in India che è sposata con un cittadino indiano che vive a Buttapietra. I due hanno coinvolto altre due persone in una sorta di spedizione punitiva per vendicare l'onore della sorella. Il marito di lei, cognato dei due arrestati, non andava a trovare la donna da più di un anno e girava la voce che la tradisse qui in Italia con una donna rumena. Una presunta offesa che doveva essere lavata nel sangue.

I quattro sono andati a casa della vittima, ma non l'hanno trovata. Hanno così aspettato l'uomo sotto casa e quando è tornato lo hanno picchiato in quattro con pugni e schiaffi. Scaraventato a terra, l'uomo è stato bloccato con un piede sulla gola ed è stato messo con il busto sulla carreggiata della strada e con le gambe sul marciapiede. L'intento degli aggressori era quello di investirlo con l'auto in retromarcia, ma sono stati fermati da un passante che stava tornando a casa in macchina. L'uomo ha sfanalato agli aggressori che sono subito fuggiti, poi si è fermato a prestare soccorso alla vittima, non prima di essersi segnato la targa dell'auto scappata.

Il soccorritore ha chiamato il 118, che a sua volta ha allertato i Carabinieri. Dopo aver raccolto le prime testimonianza i militari si sono diretti dai cognati della vittima che però negano il fatto. La loro versione è che l'uomo fosse ubriaco e che si fosse fatto male da solo tentando il suicidio. Un fatto strano è che questa versione viene inizialmente confermata anche dal fratello della vittima, che però alle ripetute domande dei militari crolla e ammette di essere stato minacciato dagli aggressori, i quali avrebbero picchiato anche lui se non gli avesse retto il gioco.

L'arresto dei tre è stato confermato e per loro è scattato il divieto di avvicinamento alla casa e al luogo di lavoro dell'aggredito e di suo fratello.

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