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Cronaca Bussolengo / Via Santa Maria

Commercialista attivo a Bussolengo indagato a Brescia per corruzione in atti giudiziari

La vicenda giudiziaria riguarda una maxi lottizzazione in zona Lagocastello nel mantovano. Tra gli indagati, oltre a un giudice accusato di corruzione, anche un commercialista veronese

Presso il tribunale di Brescia è in corso un'indagine relativa a una lottizzazione in località Lagocastello nel mantovano. Tra gli indagati con l'accusa di corruzione in atti giudiziari anche un commercialista veronese, A.F., il cui studio si trova a Bussolengo ed era stato perquisito nel gennaio 2015.

Su L'Arena, la ricostruzione in breve della vicenda: "L’inchiesta riguarda la maxi lottizzazione a Lagocastello dal nome della società coinvolta . L’istanza dell’imprenditore A. M. al Comune riguardava la costruzione di 200 villette e un albergo. Questa richiesta si scontrava con il vincolo ambientale nella zona interessata alla lottizzazione. E la giunta aveva risposto picche nonostante, per l’accusa, l’ex sindaco di Mantova N. S. fosse coinvolto nell’affare di M. L’impresa edile ha fatto ricorso ai giudici amministrativi. Si è così arrivati alla necessità di corrompere il presidente del Consiglio di Stato P. D. L. per far accogliere il ricorso. Per l’accusa, erano state «versate o promesse» somme da M. con il concorso di A. F. al giudice D. L. quando il processo era in corso".

L'imprenditore alla base della vicenda giudiziaria sarebbe secondo gli inquirenti legato all’ndrangheta e alla cosca dei Grande Aracri. L'ordinanza del Gip, tuttavia, al momento non prevede alcuna misura cautelare nei confronti del commercialista, ma nel documento, come riporta L'Arena, si legge che "A. M. e A. F. agivano verso L. G., senatore del centrodestra e presidente della commissione lavori pubblici". Il politico, anch'egli indagato, avrebbe poi fatto pressioni sul giudice P. D. L., il quale "a sua volta agiva su altri giudici del Consiglio di Stato non meglio identificati in modo da favorire la parte ricorrente nella causa davanti al Tar numero 8919/11 promossa da Lagocastello srl contro il ministero dei beni culturali".

L'attività presunta corruttiva che vedrebbe coinvolto secondo l'accusa il professionista attivo a Bussolengo sarebbe avvenuta prima e dopo l'udienza presso il Consiglio di Stato dell'8 maggio 2012. Come riporta L'Arena, l'ordinanza del Gip parla di "bonifici bancari effettuati nel marzo e nel giugno 2012 da M. a favore di F. e 10.000 euro consegnati a Mantova il 21 maggio 2012 da M. a F. perchè li consegnasse al senatore L. G. nonchè altre verosimili utilità".

Tali somme di denaro sarebbero poi state destinate ai pubblici ufficiali operanti presso il Consiglio di Stato "affinché violassero i loro doveri allo scopo di favorire la parte facente capo a A. M. nel giudizio pendente davanti al Consiglio di Stato (poi perso dallo stesso Lagocastello ndr)".

Il ruolo del commercialista veronese sarebbe anche stato quello di organizzatore di incontri e riunioni per ottenre "l’edificabilità della lottizzazione Lagocastello" anche dopo la sentenza negativa del Consiglio di Stato

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