Un altro bracconiere viene sorpreso e denunciato dalla Polizia provinciale

Ha collezionato un bel po' di reati in un colpo solo, che gli sono stati notificati dalla Polizia provinciale, e ora il bracconiere di 60 anni, F.A. residente a Bardolino, dovrà rispondere delle sue azioni. 
Il cacciatore infatti è stato sorpreso con un sacco contenente una lepre appena abbattuta nella giornata di venerdì, nella quale però la caccia è vietata, come dispone la legge 157/92 imponendo il silenzio venatorio anche al martedì. Inoltre la zona in cui è stato ucciso l'animale era un'area riservata alle zone di ripopolamento e cattura e, secondo la Provinciale, l'uomo ne era al corrente, dal momento che utilizzava un fucile ad aria compressa il cui sparo non produce rumore. Scattata poi la perquisizione, gli agenti hanno scoperto che presso a sua abitazione F.A. deteneva numerosi fucili e munizoni non denunciati, mentre non vi era traccia di altre armi denunciate che invece dovevano essere custodite nella casa. 

Non si tratta però dell'unico caso di bracconaggio accertato dalla Polizia provinciale dall'inizio della stagione venatoria. Sono ben 10 le persone già denunciate per vari reati di questo tipo o comunque connessi alla caccia. Complessivamente sono state sequestrate 7 reti per uccellagione con 76 esemplari di avifauna, di cui solo 8 ancora vivi e rimessi in libertà. Confiscati anche 3 fonofil (richiami acustici per uccelli vietati dalla legge) e persino una tagliola pericolosamente posizionata in un bosco, la cui proprietaria è stata denunciata.
Sono stati denunciati infine un cacciatore che aveva abbattuto illegalmente un cormorano, un altro che aveva abbattuto due cinghiali nel periodo in cui la caccia a questa specie è vietate e un uomo che teneva in auto un fucile carico.