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Cronaca Zevio / Via Primo Maggio

Bollette fantasma a Zevio, Enel stacca la corrente al negozio di intimo

Ennesimo caso di fatture non saldate e per cui l'azienda elettrica decide di spegnere gli interruttori. E' toccato ad una nuova commerciante a Santa Maria di Zevio che assicura: "Mai ricevuto nulla dalle Poste"

"Non credevo si arrivasse a tanto". Frase standard che i caratteri di una lamentela, di questi tempi. Motivo della contestazione è ancora una volta il pagamento di bollette e tasse. Stavolta, a restare al buio, è toccato al negozio di merceria e intimo di via Primo Maggio, a Santa Maria di Zevio. A dir la verità, da lunedì, nemmeno la serranda si alza più: è elettrica. Idem per la cassa. Dopo i casi eclatanti, in seno ad Agsm, del Conservatorio di Verona e del commerciante a cui è arrivata una bolletta da capogiro di oltre 10mila euro, ora tocca ad Enel fornire spiegazioni sul gesto considerato "estremo". In effetti, se gli affari procedono già a rilento per colpa della crisi, la chiusura intera di un negozio per una bolletta di pochi euro potrebbe significare un danno enorme. Per la titolare del negozio, Anna Gamberoni, si tratta di una fattura di 59 euro relativa ad aprile e maggio. Lei assicura di averle sempre pagate, altrimenti non sarebbe il primo caso, ma assicura in particolare di non aver mai ricevuto il bollettino da Enel. Nessun avviso, alcun sollecito.

"Umiliante essere trattati così", dichiara sull'Arena. Soprattutto per una commerciante che ha deciso di aprire il suo negozio a metà marzo e che ha fatto ben presto i conti con disguidi e burocrazia. Non è escluso che si tratti di una dimenticanza ma l'importo farebbe pensare proprio alla busta Enel non consegnata in negozio. In più, per la signora Gamberoni, è cominciato anche il lungo percorso per provvedere al riallacciamento, fatto di chiamate agli uffici provinciali e locali, all'invio dei soldi tramite le apparecchiature Lottomatica dei tabacchi e ai successivi reclami con le Poste, colpevoli, sempre secondo la donna, di non aver recapitato in tempo debito l'eventuale busta. A Zevio il servizio di corrispondenza sarebbe alquanto "carente". Enel, dal canto suo, ha risposto alle proteste della donna: avrebbe inviato un sollecito il 14 maggio e un secondo avviso di pagamento il 28 dello stesso mese, tramite raccomandata. Stessa cosa per le bollette, assicura l'azienda elettrica. E anche se ora il collegamento è stato ripristinato sarà dura fare luce sul mistero.

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