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Blitz della Digos nelle case dei venetisti: istigavano a non pagare le tasse

L'operazione, su ordine della procura di Vicenza, è scattata all'alba di martedì in una ventina di abitazioni della provincia scaligera, trevigiana e berica

È scattata martedì, alle prime luci del giorno, l'operazione degli uomini della Digos che, su ordine della procura di Vicenza, hanno dato vita ad una ventina di perquisizioni in altrettante abitazioni di militanti del Comitato di liberazione nazionale Veneto delle province di Vicenza, Treviso e Verona. L'inchiesta, come riferisce VicenzaToday, sarebbe nata dopo alcuni picchetti davanti ad attività tra Malo, Piovene e e Trissino, per impedire controlli fiscali, portando all'accusa nei loro confronti di "associazione a delinquere mirata all l'istigazione a ritardare e non effettuare il pagamento delle tasse".
Due degli indagati risiedono nel veronese, altri due nel trevigiano, mentre gli altri risultano essere tutti della zona di Vicenza. 

Forze militari dello stato occupante italiano (Digos) irrompevano in casa di esponenti del Comitato di liberazione nazionale Veneto e facenti parte della Autorità nazionale veneta, emanata dallo stesso, con mandati di perquisizione e di sequestro di beni personali (computer, chiavette usb, documenti varidi proprietà degli stessi o di proprietà della Tutela genti venete) con l’accusa di istigazione e divulgazione al popolo veneto di come non pagare le tasse allo stato occupante italiano - hanno scritto nel loro sito - Il Clnv (soggetto di diritto internazionale) - continua la nota venetista - opera in base ai trattati, patti e leggi internazionali ratificate dallo stato Occupante italiano stesso con tanto di Belligeranza per far valere i protocolli aggiuntivi di Ginevra, anch’essi ratificati dallo stato italiano: tutte queste leggi si riferiscono al diritto internazionale all'autodeterminazione dei popoli.

E qui il comunicato riporta gli estremi e gli articoli del "Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici adottato a New York il 19 dicembre 1966 e ratificato dall’Italia con legge n.881 del 25 ottobre 1977".

Si è trattata di grave violazione dei trattati internazionali e dei soggetti dichiaratisi di diritto internazionale in autodeterminazione del popolo veneto per il riconoscimento dello stesso - proseguono - Clnv e Autorità nazionale veneta già ieri pomeriggio hanno inoltrato all’attenzione dell’alto commissariato dei diritti dell’Uomo (Onu di Ginevra) e alla Croce Rossa internazionale di Ginevra tramite i canali ufficiali fornitici da loro, una denuncia ufficiale dell’accaduto, con copie di documenti di perquisizione, con fermi di polizia nelle questure di Vicenza e Verona. Copia di tutto ciò è stato inviato anche a canali ufficiali del Cremlino.

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