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Cronaca Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

Un anno di pronto soccorso a Verona: metà dei pazienti hanno oltre 65 anni, solo in Borgo Roma 8 mila accessi in più nel 2022 

Stando ai dati riportati da Aoui Verona in occasione del convegno "Cosa abbiamo imparato nel 2022. Update in medicina d’urgenza", sono stati oltre 122 mila gli accessi nei due pronto soccorso cittadini: «Sono il primo punto in cui i veronesi cercano una soluzione quando hanno un’emergenza sanitaria»

«Con oltre 122.226 accessi nel 2022 i due pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona sono il primo punto in cui i veronesi cercano una soluzione quando hanno un’emergenza sanitaria». È quanto si legge in una nota dell'Aoui diramata quest'oggi, venerdì 27 gennaio 2023, in occasione dell'incontro formativo "Cosa abbiamo imparato nel 2022. Update in medicina d’urgenza". Le casistiche sono varie e molteplici e le buone pratiche della medicina d’urgenza si affinano sul campo. Proprio per questo motivo, da due anni, l’Aoui di Verona organizza una sessione di incontri operativi per confrontarsi con le altre realtà italiane. In base a quanto si apprende, «gli accessi sono stati 109.846 nel 2021 e 97.204 nel 2020».

Il convegno "Cosa abbiamo imparato nel 2022", tenutosi presso l’aula magna della lente didattica dell’Ospedale di Borgo Roma, ha portato a Verona specialisti da tutta Italia. Voluto dai direttori delle unità operative che si occupano di primo soccorso e urgenza, il convegno ha come comitato scientifico i tre direttori: Ciro Paolillo, del pronto soccorso di Borgo Trento, Antonio Maccagnani, del pronto soccorso di Borgo Roma e Domenico Girelli della Uoc di medicina d’urgenza di Borgo Roma. Ad aprire il convegno è stato il rettore dell’università di Verona, prof. Pier Francesco Nocini, e il direttore sanitario Aoui, dottoressa Matilde Carlucci.

Nocini, Carlucci, Girelli, Paolillo - Aoui Verona

L’esperienza operativa dell’anno appena concluso, spiega la nota dell'Aoui, ha portato alla ribalta in particolare tre aspetti. Il primo è «una presenza sempre maggiore di utenti anziani», quindi «la funzione preventiva della comunicazione con pazienti e parenti per evitare situazioni di stress» e, infine, «l’alto numero di iscritti alla scuola di specializzazione in medicina d’urgenza dell’università che, come ha sottolineato il rettore Nocini, è in controtendenza positiva rispetto al panorama nazionale». Il pronto soccorso, sottolinea la nota dell'Aoui, è infatti, con l’emergenza, la vera «porta di entrata dell’ospedale», poiché «da qui parte la collaborazione con il resto dei reparti, ma anche il rapporto con le strutture del territorio, soprattutto per la dimissione dei pazienti che non sono più in fase acuta ma di cronicità».

Il direttore sanitario Carlucci ha spiegato: «La nostra azienda non utilizza personale delle cooperative per i due pronto soccorso, crediamo nell’area dell’emergenza e dell’urgenza e abbiamo tutto personale dipendente. La nostra scuola ha molti specializzandi e rappresentano il futuro. Chi è in prima linea e fa medicina d’urgenza è spesso sotto attacco, ma noi rispondiamo invece con l’esempio delle tante azioni positive che facciamo ogni giorno grazie a medici e infermieri che credono nella propria missione. La nostra gratitudine va a chi continua ad avere passione a lavorare in prima linea, per questo dal punto di vista organizzativo siamo molto impegnati nel miglioramento continuo e nella collaborazione con il territorio per dare una risposta sempre più integrata». 

Paolillo, Girelli, Maccagnani - Aoui Verona

Il primario del pronto soccorso di Borgo Trento, Ciro Paolillo, ha quindi aggiunto: «Nel 2022 abbiamo imparato tante cose, la principale è stata una nuova tipologia di paziente sempre più numerosa, che è il paziente anziano. Il 50% degli accessi al pronto soccorso ha più di 65 anni, di questi la metà viene ricoverata e la metà ha più di 75 anni. Instaurare e progettare percorsi rapidi, che possano favorire un rientro a casa in modo sicuro, rappresenta la nostra sfida per i prossimi anni. Così come abbiamo sperimentato la funzione preventiva della comunicazione con i parenti e i caregiver. Il 2023 sarà un anno dedicato proprio alla comunicazione, partiremo con una serie di corsi dedicati a questo che è fondamentale se vogliamo abbattere il numero degli attacchi al personale che, per fortuna, da noi non è elevato come in altre parti d’Italia. Un altro aspetto che dobbiamo sempre più far comprendere all’utenza è che il tempo di attesa in pronto soccorso è anche tempo di cura, nel senso che il paziente non è abbandonato ma viene monitorato, e che i casi più gravi hanno ovviamente la precedenza sui codici bianchi. Il triage - ha evidenziato Paolillo - è un passaggio molto serio e risponde a precise procedure che rispondono a emergenze oggettive, ma questo non significa che le emergenze soggettive vengano sottovalutate».     

Domenico Girelli, direttore Uoc medicina d’urgenza, ha ricordato che giusto «la settimana scorsa abbiamo diplomato 8 nuovi specializzati, in totale abbiamo 88 specializzandi. La nostra scuola - ha proseguito il direttore Girelli - forma medici con competenze a 360 gradi, in grado di gestire in urgenza una grande quantità di patologie, dall’infarto miocardico al politrauma, persino al parto se necessario. Hanno quindi competenze veramente importanti, per essere più vicini alla popolazione nel momento del bisogno». Infine, il primario Pronto soccorso Borgo Roma Antonio Maccagnani ha aggiunto: «A Borgo Roma abbiamo avuto un aumento di 8 mila accessi nel 2022, rispetto all’anno precedente. Sono patologie cardio-vascolari, polmonari, neurologiche degenerative e complicanze del diabete. Esiste Il percorso dell’anziano fragile da diversi anni, questo crea un’esigenza di spazi di cui si terrà conto nei prossimi anni».

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