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Cronaca Centro storico / Piazza delle Erbe

B&B. La Guardia di Finanza scopre 65 strutture non registrate a Verona

I controlli dei Berretti Verdi si sono svolti nel corso dell'intera stagione estiva, con la collaborazione della Polizia Municipale, e hanno portato alla luce alcune situazioni fiscalmente "più pericolose"

Durante la stagione estiva, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona, in collaborazione con la locale Polizia Municipale, hanno avviato nel capoluogo scaligero, meta turistica tra le più richieste nel panorama nazionale, un’articolata attività di analisi e controllo nei confronti di strutture ricettive complementari a tutela dei consumatori e delle imprese che rispettano le regole.

I finanzieri di Verona, avvalendosi dei tipici poteri di polizia economico-finanziaria, hanno effettuato un’analisi di rischio che, partendo dalla rilevazione dei principali siti on line di offerte di alloggi extralberghieri e successivamente attraverso il riscontro tra queste e le soluzioni effettivamente autorizzate dagli Enti preposti, ha permesso di rilevare 65 soggetti non censiti.

Le strutture, che non risultavano iscritte negli appositi elenchi di inizio attività (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), circostanza di per sé non sufficiente alla contestazione di una infrazione alle leggi tributarie nazionali poiché è necessario quantificare la base imponibile eventualmente sottratta a tassazione, sono stati oggetto di sopralluoghi ed interviste agli ospiti al fine di raccogliere la prova concreta dello svolgimento dell’attività ricettiva rispetto alla semplice offerta.

Grazie all’utilizzo di banche dati proprie del Comune di Verona, si è potuto verificare le situazioni fiscalmente più pericolose tra tutte quelle “in offerta”, comprese quelle censite in albi, e procedere con approfondimenti mirati nei confronti di 14 esercenti. Il tutto è stato fatto dai Berretti Verdi previa autorizzazione della Procura della Repubblica, anche mediante accesso domiciliare, caratteristica quest’ultima che consente di accedere in luoghi adibiti a proprietà privata - la cui inviolabilità è costituzionalmente garantita - a differenza dei luoghi aperti al pubblico che hanno una minor tutela giuridica.  

Le operazioni, condotte in contemporanea tra la Polizia Municipale di Verona e la Guardia di Finanza per gli aspetti di rispettiva competenza, sono finalizzate alla ricostruzione del reale giro d’affari dei soggetti sottoposti a controllo al fine di quantificare il “reddito” dei titolari degli esercizi (ricorrendo anche,nei casi maggiormente significativi,allo strumento delle indagini finanziarie mediante l’esame delle movimentazioni sui conti correnti, sulle carte di credito, sulle carte prepagate e sull’utilizzo di altri strumenti di pagamento) ed alla correttezza degli adempimenti previsti dalle autorizzazioni comunali (S.C.I.A.) e normativa di pubblica sicurezza (omessa comunicazione degli ospiti alle autorità competenti).

Un’indagine, quella che sta svolgendo la Guardia di Finanza scaligera, che non riguarda soltanto Verona, ma l’intera provincia, dove sono già state valutate diverse strutture ricettive anche nella zona del Garda.

Analoghi controlli, avviati già dall’anno 2015 e oggi conclusi, hanno consentito di recuperare una base imponibile sottratta a tassazione all’Erario per oltre 500.000 euro, mentre sono in corso gli approfondimenti sopracitati per le attività di controllo aperte durante i mesi estivi.

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