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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Sicurezza, parte a Verona la prima ricerca scientifica sulla popolazione: mappatura del territorio e nuove soluzioni

Approvata dalla giunta la convenzione fra Comune e Università di Verona, con la collaborazione del Centro di Scienze della sicurezza e della criminalità dell'Università di Trento. Meno di un anno di ricerca, su un campione di settemila persone ripartite sul territorio delle otto circoscrizioni

«Misurare, costruire e comunicare la sicurezza». Sono queste le parole chiave alla base dell’innovativo e ambizioso progetto di ricerca scientifica che, secondo quanto annunciato dal Comune di Verona, nei prossimi mesi sarà realizzato sulla popolazione veronese e che consentirà di effettuare «una mappatura complessiva della situazione su tutto il territorio cittadino». In base a quanto è stato spiegato, Comune e Università di Verona insieme puntano, per la prima volta, a creare «una raccolta dati in grado di definire nell’ambito della sicurezza le criticità reali su cui impostare, in collaborazione con le forze dell’ordine, tutti i successivi interventi risolutivi».

Viene definito «un progetto che non ha precedenti per Verona» e che martedì 24 ottobre ha registrato il via libera definitivo dalla Giunta, con l’approvazione dello schema di convenzione tra Comune, Università di Verona - Dipartimento di Scienze giuridiche e Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità dell'Università di Trento. L’innovativa attività di studio "Barometro sicurezza del Comune di Verona: misurare, costruire, comunicare sicurezza a Verona", che avrà una durata massima di circa un anno su un campione di settemila persone ripartite sul territorio di tutte le otto circoscrizioni cittadine, è stata illustrata mercoledì dall’assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi. Presenti anche i professori dell’Università di Verona Roberto Flor e Stefano Troiano del Dipartimento di Scienze giuridiche. In collegamento, il professore Andrea Di Nicola direttore Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità di Trento.

«Inizieremo subito a lavorare. È un progetto volto a raccogliere, il più velocemente possibile, una serie di dati oggettivi - ha dichiarato l’assessora alla Sicurezza Stefani Zivelonghi -, per misurare il rapporto tra la commissione di reati nel nostro territorio, la sensazione di insicurezza e sicurezza dei cittadini che, ricordo, attiene direttamente alla qualità di vita, e alla narrazione che di questi fatti viene data. L’output sarà tra le altre cose anche una serie di indicazioni di interventi da porre in essere in un'ottica di miglioramento del livello della sicurezza urbana nella nostra città».

La stessa assessora Zivelonghi ha poi precisato: «È un progetto ambizioso a cui l'amministrazione ha lavorato per oltre un anno e che ci auguriamo possa diventare la base di un progetto ancora più ampio da svilupparsi a partire dal 2024. L’approccio che intendiamo seguire è di tipo scientifico mirato a identificare tutti gli interventi che possono essere posti in termini di illuminazione, di gestione del verde, di intervento nei parchi e di qualsiasi elemento volto a migliorare le condizioni di sicurezza urbana nei nostri quartieri, che va ad affiancarsi all'imprescindibile presidio "fisico" da parte delle forze dell’ordine. È un approccio che va nella direzione indicata dal sindaco Damiano Tommasi, in favore della comunità veronese. Il progetto nasce dalla concrete sinergie e interazioni tra amministrazione, mondo scientifico e questura, e rappresenta un modello virtuoso su cui poggiare la programmazione della sicurezza a Verona».

Gli obiettivi del progetto

Stando a quanto illustrato dal Comune di Verona, il progetto "Barometro Sicurezza del Comune di Verona" si propone di realizzare i seguenti obiettivi:

  • 1. Misurare la sicurezza: fornire all’amministrazione, attraverso un’indagine campionaria e georiferita, una misurazione innovativa, affidabile, riferita alle Circoscrizioni, della sicurezza.
  • 2. Costruire la sicurezza: trasformare i dati e la conoscenza acquisiti attraverso l’indagine in suggerimenti per costruire sicurezza, in collaborazione con le forze dell’ordine
  • 3. Comunicare la sicurezza: supportare l’amministrazione nella comprensione e comunicazione della conoscenza acquisita e, più in generale, nella comunicazione della sicurezza ai cittadini.

«Nel Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona - ha dichiarato Stefano Troiano - è incardinato il Coordinatore Scientifico della sede di Verona del Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità delle Università di Trento e  di Verona. Questo centro è l’unica struttura universitaria pubblica in Italia di ricerca e alta formazione che raccoglie e integra nel medesimo contesto tutte le discipline scientifiche che si applicano alla sicurezza e alla criminalità. Una ricchezza di informazioni che attraverso il progetto possono diventare un punto di analisi importante per strutturare i successivi passaggi in grado di intervenire efficacemente sulle diverse problematiche legate alla sicurezza».

«In mancanza di dati e informazioni affidabili - ha spiegato Andrea Di Nicola -, che consentano, in primo luogo all’amministrazione comunale, di avere un quadro chiaro, oggettivo e scientificamente solido, risulta strategico disporre di un ‘Barometro per la sicurezza’, in grado di misurare e analizzare i livelli di sicurezza urbana oggettiva, sicurezza urbana soggettiva e disordine urbano. Che dia una disponibilità di dati solidi e costantemente aggiornati e la possibilità di superare gli interventi di natura emergenziale, effettuando un’accurata diagnosi dei problemi locali e, di conseguenza, intervenire con politiche di prevenzione e di gestione efficaci».

«Non più di sei mesi di indagine, effettuata con la distribuzione di questionari a campione sulla popolazione - ha infine evidenziato Roberto Flor -. Si punta a capire i diversi gradi di disordine per attuare misure specifiche da mettere in campo. Una esperienza di pluralismo di interazioni fra istituzioni che non è scontato».

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