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Cronaca Bardolino / Via Gardesana dell'Acqua

Urla, insulti e danneggiamenti perché la ragazza non gli risponde al telefono

Un ragazzo veronese del '91, in evidente stato di alterazione, ha perso la testa nell'area di sosta Serenella di Bardolino ed è stato arrestato dai carabinieri

Violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Per queste accuse, un ragazzo veronese del '91, iniziali O.O., ha patteggiato una condanna a due mesi e venti giorni di carcere, con pena sospesa. Il giovane era già noto alle forze dell'ordine per reati come la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed era stato più volte denunciato per minacce, percosse e lesioni.

L'episodio che gli valso l'ultima condanna si è svolto nella notte di domenica 9 giugno, nell'area Parking Serenella di Bardolino, in via Gardesana Dell'Acqua. Sul posto i carabinieri hanno inviato una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile di Peschiera del Garda, perché un cittadino aveva segnalato la presenza di un ragazzo violento, O.O., e in probabile stato di alterazione alcolica.

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I militari giunti nell'area Parking hanno ascoltato la versione dell'uomo che li aveva chiamati. Il cittadino ha riferito che O.O. si trovava nel parcheggio Serenella sdraiato dietro alcuni bidoni e che in precedenza aveva aggredito una persona, aveva tirato un calcio ad uno scooter e un pugno allo specchietto retrovisore di un camper parcheggiato.
Il richiedente ha anche spiegato di aver provato a tranquillizzare il giovane e che per questo era stato a sua volta aggredito e colpito. L'uomo aveva capito che O.O. era andato in escandescenza poiché la ragazza non gli rispondeva al telefono. La giovane, contattata dal cittadino, aveva però riferito di aver paura del ragazzo e di non volerlo incontrare.

I carabinieri hanno appreso i fatti e con cautela si sono avvicinati al ragazzo, chiedendogli quale fosse il problema. Le risposte del ragazzo sono state delle urla piene di insulti rivolti ai militari. Il giovane si è poi improvvisamente avvicinato ad un operatore dell'Arma, lo ha spinto e subito dopo si è allontanato, tirando dei calci ai bidoni e urlando offese contro alcuni passanti. I carabinieri hanno così dovuto bloccare O.O., ammanettandolo e facendolo sedere nel sedile posteriore dell'auto della pattuglia. Il giovane però non si è calmato, ha preso a testate il finestrino dell'auto e ha continuato ad offendere gli operanti.

O.O., con qualche difficoltà, è stato trasportato negli uffici del nucleo operativo e radiomobile. I carabinieri gli hanno chiesto se volesse essere medicato dal 118, perché sul viso e sulla fronte aveva dei tagli dovuti alle testate date al finestrino dell'auto. O.O. si è rifiutato e ha continuato ad opporsi all'arresto, colpendo anche con calci una porta degli uffici e continuando ad insultare gli uomini in divisa.

Il giovane ha passato la notte in cella e poi è stato portato in tribunale dove è stato condannato.

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