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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa, 11

Baby-sitter violentate, l'accusato si difende: «Era sesso a pagamento»

Mirko Altimari, arrestato insieme alla compagna Giulia Buccaro a metà gennaio, nel corso dell'interrogatorio ha negato si trattasse di violenza sessuale, dicendo che le tre ragazze erano consenzienti ed erano state pagate

Pochi giorni fa gli uomini della Questura di Verona gli hanno notificato la terza ordinanza di custodia cautelare, contro le due emesse nei confronti della compagna, per le presunte violenze sessuali commesse nei confronti di altrettante giovani veronesi tra dicembre 2018 e gennaio 2019. 
La Squadra Mobile di Verona inoltre aveva anche lanciato un appello, per convincere altre eventuali vittime a vincere la paura e a denunciare tutto: il modus operandi rilevato dagli investigatori infatti, li ha portati ad ipotizzare che gli episodi a carico di Mirko Altimari e a Giulia Buccaro possano essere più di quelli emersi fino ad ora. Stando a quanto riferito dalla Polizia di Stato, le indagini avrebbero fatto emergere come la coppia avrebbe adescato le giovani soprattutto tramite annunci pubblicati sul web, per proporre un lavoro da baby-sitter

Nonostante i video trovati sul suo cellulare dagli inquirenti lo inchioderebbero alle sue responsabilità, Altimari nel corso dell'interrogatorio avrebbe respinto ogni accusa, come riporta TgVerona, affermando di non aver mai stuprato o commesso violenza sessuale nei confronti di una donna. Il 31enne veronese infatti avrebbe detto che i rapporti con le tre sarebbero stati consenzienti e dietro pagamento: «cercavano lavoro, ho chiesto se per denaro avrebbero accettato rapporti sessuali con me e hanno accettato». 

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