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Cronaca San Martino Buon Albergo

Avesani: "Anche Tosi inizia ad avere dei dubbi su Ca' del Bue"

Il primo cittadino di San Martino Buon Albergo commenta le dichiarazioni rilasciate ad un'emittente locale dal sindaco scaligero che rimanda la decisione alla Regione

“Sull’utilità dell’inceneritore di Ca’ del Bue anche il sindaco di Verona Flavio Tosi inizia ad avere dei dubbi”. Il primo cittadino del Comune di San Martino Buon Albergo Valerio Avesani mette l’accento sulle parole pronunciate ieri sera, durante la trasmissione "Diretta Verona" su Telearena, da Tosi, secondo il quale “Ca' del Bue potrebbe essere fermato solo nel caso in cui la Regione stessa dicesse che non serve più”: “Fino a ieri - dice Avesani - sembrava che il destino dell’inceneritore fosse in capo ad Agsm, ma dopo la campagna di sensibilizzazione svolta in questi anni dai Comuni e da tutti coloro che sono contrari all’impianto di Ca’ del Bue, investendo anche risorse economiche per dimostrare che l’inceneritore non serve, prima Venturi, poi il direttore generale di Agsm Cigolini, e ora Tosi mettono le mani avanti e passano la patata bollente alla Regione. Probabilmente si stanno rendendo conto che la nostra posizione è convincente. Si tratta di una presa di coscienza che non possiamo che apprendere con soddisfazione”. 

Secondo Avesani “è l’approccio alla questione di Ca’ del Bue che è sempre stato sbagliato. Da tempo insistiamo con Agsm, che dovrebbe essere un fiore all’occhiello per il nostro territorio, sul fatto che il mondo della Green Economy ci offre ampie possibilità di riutilizzo dei rifiuti senza inquinare l’ambiente e senza dover portare i rifiuti in discarica. Seguendo alcuni esempi, come quello del Comune di Ponte nelle Alpi, che noi sindaci abbiamo recentemente visitato, potremo aumentare ulteriormente la raccolta differenziata rendendo così ancora più inutile l’inceneritore”.      

Il sindaco di San Martino Buon Albergo sottolinea: “Stiamo dimostrando che il quarto inceneritore nella nostra regione non serve. D’altra parte è stato lo stesso assessore regionale Maurizio Conte ad affermare che in Veneto la produzione di rifiuti è in forte calo. Agsm invece che spendere denaro per effettuare studi sui danni sanitari che provocherebbe l’accensione dell’impianto o sul 'Punto zero', con l’obiettivo di realizzare l’inceneritore, avrebbe dovuto concentrarsi sulla realizzazione di una ricerca seria sulle nuove tecnologie che già esistono e che vengono utilizzate anche in Italia. Ora, visto che i dati sulla differenziazione sono in continuo miglioramento, anche con la recente adesione alla raccolta differenziata di Comuni importanti come Legnago, questo studio lo commissioneremo noi sindaci”. 

Per Avesani l’obiettivo “è quello di sensibilizzare i consiglieri regionali sul fatto che non ci sono più le tonnellate sufficienti per far partire l’inceneritore di Ca’ del Bue. A quel punto la Regione, numeri aggiornati alla mano, dovrà prendere atto che rispetto al vecchio piano regionale dei rifiuti è cambiato il modo di affrontare la questione. Il rifiuto è diventato un bene da valorizzare e non più da bruciare”.    

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