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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Luca Zaia incontra i neo parlamentari veneti: "Autonomia al primo posto"

Il presidente del Veneto ha chiesto che siano superate le appartenenze di partito per la conquista di un obiettivo comune. Rotta (PD): "Confermiamo il nostro supporto"

Alla chiamata hanno risposto 50 parlamentari veneti sui 77 eletti in Camera e Senato lo scorso 4 marzo. Ieri, 9 aprile, in Palazzo Grandi Stazioni a Venezia il presidente del Veneto Luca Zaia ha voluto incontrare i rappresentanti dei veneti in Parlamento per cercare la massima convergenza sull'autonomia. "Questa partita alla fine si deciderà in Parlamento - ha detto Zaia - È lì che si concluderà questo importante percorso istituzionale. Voi avete un ruolo fondamentale e i veneti si aspettano dai loro parlamentari che facciano squadra, superando le appartenenze di partito".

Ai parlamentari veneti è stata presentata la delegazione trattante nel negoziato con lo Stato. Delegazione che è formata dai professori Mario Bertolissi, Luca Antonini, Dario Stevanato, Andrea Giovanardi, Ludovico Mazzarolli e dai dirigenti regionali Mario Caramel, Maurizio Gasparin e Ezio Zanon. Inoltre è stato distribuito un dossier contenente tutti i documenti e gli atti ufficiali del cammino fin qui compiuto. Zaia ha poi precisato che il Veneto continuerà a chiedere la competenza diretta su 23 materie, come previsto nei 66 articoli della legge statale, approvata dal Consiglio regionale del Veneto lo scorso novembre.

La Regione mette al primo posto del suo programma e delle sue aspettative la conquista dell'autonomia - ha aggiunto Zaia - un'autonomia a geometria variabile, realizzata come un abito sartoriale secondo le esigenze e le peculiarità dei territori.

E l'appello a superare le appartenenze di partito pare sia stato subito raccolto dai parlamentari veneti del Partito Democratico, avversari della Lega di Zaia, ma alleati in questa battaglia per l'autonomia del Veneto. La deputata veronese Alessia Rotta ha confermato "il supporto dei parlamentari democratici al conseguimento dell'intesa definitiva tra Stato e Regione, intesa che dipenderà prevalentemente dalla volontà del governo che si insedierà. È corretto - conclude Rotta - che siano le formazioni politiche vincitrici ad assumersi la responsabilità di proseguire il percorso. Da parte nostra, pur dai banchi dell'opposizione, non mancheranno gli stimoli e l'appoggio al processo di riforma".

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