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Cronaca Vigasio / Via Italo Montemezzi

Motorcity e District Park: il Tar spegne di nuovo i sogni di gloria della Bassa Veronese

Il grande progetto edilizio ideato tra la fine degli anni 90 e l'inizio del 2000 potrebbe non vedere mai la luce e ora, a mettere i bastoni tra le ruote, anche due recenti sentenze del Tribunale Amministrativo

Tra Vigasio e Trevenzuolo, un terreno agricolo di 4,5 milioni di metri quadri avrebbe dovuto ospitare grandi opere, come un autodromo, un centro commerciale, un parco divertimenti, un centro agroalimentare e il parco logistico District Park. Dalla nascita del progetto, a cavallo tra la fine degli anni 90 e gli inizi del 2000, molte cose sono successe, e il tutto è stato ridimensionato per varie ragioni, prima tra tutte la crisi economica. Ora, fine luglio 2015, sono stati inferti altri colpi, in particolare al Motorcity e al District Park. A infierire sui progetti, il Tribunale Amministrativo Regionale, come riporta il Corriere del Veneto.

Il Tar ha infatti accolto il ricorso presentato dai Comuni di Povegliano e Nogarole Rocca contro la Provincia di Verona e la società Serenissima, incaricata della realizzazione del parco logistico. Come riporta un nota stampa diffusa dal sindaco di Povegliano, il ricorso era stato presentato "per l'annullamento della determinazione dirigenziale n. 1040/2014 con la quale veniva esclusa la necessità di assoggettare a Via la zona District Park e della viabilità extra comparto". In altre parole, il progetto, che era stato modificato e ridimensionato, dovrà di nuovo essere sottoposto alla Valutazione d'impatto ambientale, nonostante la Provincia non lo ritenga necessario. Alla base della questione ci sono problemi di viabilità che sarebbero stati risolti con la realizzazione collaterale di un sistema infrastrutturale, mai concretizzato. Di conseguenza, il progetto modificato, secondo la sentenza appena emessa, doveva essere considerato un nuovo progetto e perciò esaminato nuovamente. Il sindaco di Povegliano, Anna Maria Bigon, in varie conferenze dei servizi, commissioni ed incontri aveva manifestato la contrarietà al proseguo della realizzazione del district park così come da determina provinciale del 2014, la quale evitava un nuovo assoggettamento a procedura di Valutazione di impatto ambientale a seguito dello "spacchettamento" richiesto dalla ditta proponente. "Sono convinta del fatto che l'impatto ambientale sarà fortissimo sia sotto l'aspetto viabilistico che di emissioni inquinanti e pertanto non solo deve essere assoggettato a VIA ma dovrà essere posta in essere tutta la viabilità necessaria e idonea ad evitare che il traffico leggero e pesante passi per i centri abitati dei comuni limitrofi" ha dichiarato Anna Maria Bigon di fronte alla sentenza.

Recentemente, il Tar ha dato ragione anche ad altri due Comuni, Vigasio e Trevenzuolo, contro i quali aveva fatto ricorso la società Autodromo del Veneto. Come riporta il Corriere, le due amministrazioni si erano rifiutate di stipulare la convenzione urbanistica che riportava un piano particolareggiato, approvato anni fa da loro stessi. Il Tribunale Amministrativo ha promosso il comportamento dei due Comuni perché la Valutazione d’impatto ambientale proposta dalla Regione considerava "lo sviluppo di un’area di enormi proporzioni, e non singoli interventi edilizi". Così si legge sul Corriere di Verona e sulla sentenza, che continua: "è evidente che in assenza di un preciso impegno della società attuatrice, in ordine alla realizzazione della viabilità di servizio del comparto, non è possibile giungere alla stipula di una convenzione urbanistica di cui non sono certi né i tempi né le modalità di esecuzione". Le due amministrazioni avevano stabilito che l'Autodromo avrebbe dovuto essere conforme alle prescrizioni della Via.

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