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Cronaca Università / Via dell'Artigliere

Università, aumentano i prezzi in mensa: Verona la meno penalizzata

Lo aveva deciso la Regione Veneto. Dal 1 luglio gli universitari veronesi pagheranno tra i 30 e i 50 centesimi in più sul pasto completo. Nulla cambierà, invece, per i borsisti. cambiano anche le tariffe alloggi

A partire da lunedì 1 luglio aumenteranno le tariffe del servizio di ristorazione gestite dall’Esu di Verona per gli studenti iscritti all’Università di Verona, all’Accademia di Belle Arti e al Conservatorio scaligero. La novità è stata introdotta dalla Regione del Veneto che, con deliberazione della Giunta regionale 1011 dello scorso 18 giugno, ha apportato alcune “modifiche delle tariffe dei servizi di ristorazione e alloggio per gli studenti delle università del Veneto”. Gli adeguamenti tariffari sono il risultato del calcolo del tasso di inflazione programmato relativo all’anno di riferimento, arrotondato ai 50 centesimi di euro superiori. L’Esu di Verona è riuscito a limitare l’aumento della tariffa a quanto imposto dalla regione senza ulteriori incrementi cui sono stati costretti, invece, gli altri enti del diritto allo studio del Veneto.

Gli universitari veronesi pagheranno, quindi, tra i 30 e i 50 centesimi in più sul pasto completo. Nulla cambierà, invece, per i borsisti cioè quelli meritevoli e con basso reddito che usufruiranno comunque di un pasto gratuito al giorno. Per esempio, uno studente che per merito, ma senza basso reddito, ha diritto ad accedere alle mense San Francesco e Le Grazie a prezzi agevolati, a partire dall’1 luglio pagherà 4,50 euro anziché 4 euro per un pasto completo e 3,60 anziché 3,20 euro per un pasto ridotto. Inoltre, a partire del prossimo anno accademico e relativamente alla scadenza dei contratti di locazione in essere, l’Esu scaligero aggiornerà anche le tariffe del servizio alloggi così come imposto della Regione.

MENO PENALIZZATI - “L’aumento obbligatorio del costo dei pasti a carico degli studenti veronesi  – ha spiegato il presidente dell’Esu Domenico Francullo – sarà il più contenuto rispetto a quello applicato negli altri Atenei. Questo perché la nostra azienda ha aperto le mense al personale e ai soci di enti e associazioni a costi contenuti. In questo modo nel corso del 2012 abbiamo registrato entrate pari a circa 50mila euro che sono state impiegate per l’erogazione del servizio mensa a favore degli studenti che ci hanno consentito di applicare la tariffa minima obbligatoria di aumento voluta dalla Regione risparmiando, allo stesso tempo, denaro pubblico”.

La rappresentanza degli studenti universitari presente nel Consiglio di amministrazione dell’azienda aveva già partecipato ad un incontro informativo con il presidente sul tema dell’aumento delle tariffe prima che la volontà della Regione si traducesse in delibera. Per questo, l’aumento obbligatorio dei costi dei servizi che peserà sulle tasche degli universitari è stato accettato all’unanimità in occasione del Cda dell’Esu di questa mattina. Unica richiesta dei ragazzi il sostegno dell’azienda a nuove iniziative culturali, impegno che l’Esu ha già assunto condivendo, tra gli altri, progetti come Infinitamente con l’Ateneo, Provincia in Festival con la Provincia di Verona e rassegne di cinema e teatro. Questo anticipando l’attuazione del decreto legislativo n.68 del 29 marzo 2012 che, all’articolo 6, prevede una quota della borsa di studio destinata all’accesso alla cultura intesa come “spesa per partecipare agli eventi culturali della città sede di ateneo”.

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