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Cronaca Villafranca di Verona / Via Castello Scaligero

Attentato in Tunisia: un giornalista veronese era lì e racconta: "è stato un inferno"

Pietro Salamina, giornalista free lance di Villafranca, si trovava per un'intervista nell'hotel sede dell'attacco terroristico di Sousse che ha causato circa 40 vittime

Tra le circa 40 vittime dell'attacco terroristico avvenuto sulla spiaggia di Sousse in Tunisia venerdì 26 giugno non ci sono italiani, ma un veronese era lì ed ha assistito alla scena. Si tratta del giornalista free lance Pietro Salamina che si trovava in uno degli hotel in cui è accaduto l'attentato per un'intervista. Raggiunto dal quotidiano L'Arena, il collega ha raccontato quegli agghiaccianti momenti.

"Stavo intervistando il direttore dell'albergo quando abbiamo sentito una raffica di colpi e delle urla. È stato un momento di terrore e confusione indescrivibili: gente che scappava da tutte le parti, poliziotti che correvano e sparavano, turisti uccisi sulla spiaggia e altri che fuggivano terrorizzati. E ancora adesso viviamo come sospesi, con la paura che i terroristi rimasti possano aggirarsi nei paraggi e tornare a sparare e a uccidere". Così racconta a L'Arena il giornalista enogastronomico di Villafranca, che ha una casa proprio vicino al resort in cui sono avvenuti i fatti.

"Probabilmente gli attentatori sono arrivati mescolandosi ai turisti. C'è chi dice che siano arrivati con delle barche, probabilmente su un gommone. Erano vestiti con magliette e pantaloncini, con bermuda colorati. Io credo che avessero le armi nascoste in asciugamani o sotto borse o camicie, per sorprendere chi stava in spiaggia a prendere il sole o a correre. Hanno sparato a raffica e, dopo aver ucciso i primi sfortunati turisti, sono andati a cercarne degli altri tra quelli che scappavano. È stato un momento terribile. La gente correva via urlando, andando a chiudersi dentro in camera. Alcuni attentatori sono fuggiti cercando di mescolarsi ai turisti e forse, mentre parliamo, sono ancora nascosti in qualche zona dell'albergo". Continua così il racconto del giornalista, in vacanza nella località, il quale ha visto uno degli attentatori morto sulla spiaggia con un colpo in piena fronte. Infatti, il primo degli attentatori è stato subito ucciso dalla polizia, mentre il secondo è stato trovato dopo ore di ricerche.

"La risposta della polizia al fuoco degli attentatori è stata immediata perchè dal giorno dell'attentato al museo del Bardo a Tunisi, in tutte le località turistiche è stata rafforzata la presenza di agenti delle forze di polizia e della security negli alberghi. Purtroppo questo non è bastato a scoraggiare le iniziative degli attentatori. Per la Tunisia si apre un altro periodo terribile". Così conclude su L'Arena il testimone veronese dell'attentato di Sousse.

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