Sindacato medici ricorre al Tar contro il lavoro dei dottori neoabilitati negli ospedali
Zaia: «È un diritto di tutti impugnare atti pubblici, ma nelle nostre delibere crediamo fermamente». Bigon: «Si abbasserà ulteriormente la qualità del servizio sanitario pubblico»
«È un diritto di ogni cittadino impugnare degli atti pubblici, ma nelle nostre delibere crediamo fermamente e le difenderemo nell’interesse dei cittadini veneti. Quindi ci rivediamo in tribunale». Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, apprendendo la notizia che il sindacato dei medici Anaao Assomed ha impugnato davanti al Tar le delibere della Giunta regionale per l’assunzione di medici laureati e abilitati ma non ancora specializzati negli ospedali.
In disaccordo rispetto all'iniziativa presa dalla giunta regionale guidata da Zaia è da sempre la consigliera Pd Anna Maria Bigon che dopo la presa di posizione di Anaao Assomed ha ribadito la sua contrarietà: «Il governo regionale con questo provvedimento abbasserà ulteriormente la qualità del servizio sanitario pubblico - ha spiegato Anna Marica Bigon - e crea conflitto tra specializzandi e neo laureati. Ho contestato con apposita interrogazione il fatto e continuerò a farlo perché, nella sanità pubblica, occorre investire e bene. Anche il sindacato è contro questo provvedimento».
Di tutt'altro avviso, ovviamente, resta il governatore del Veneto Zaia, il quale ha specificato: «Non possiamo accettare che si dica che queste assunzioni significano mettere a repentaglio la sanità del Veneto, anche perché questi medici sono tra l’altro gli stessi che possono fare la guardia medica. Abbiamo anche più volte e fin da subito chiarito - ha quindi concluso Zaia - che i giovani laureati e abilitati entreranno con il compito di coadiuvare i colleghi strutturati nei Pronto Soccorso, in medicina e in Geriatria, non di fare interventi chirurgici e attività complesse».