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Cronaca Zai / Viale del Lavoro

Confindustria, Assise Generali a Verona. I politici non c'erano ma rispondono

L'associazione degli industriali ha lanciato le sue proposte per le forze politiche impegnate nella campagna elettorale, forze politiche che hanno risposto

Crescita dell'occupazione, del Pil e dell'export. Sono questi gli obiettivi del piano che la Confindustria italiana ha presentato ieri, 16 febbraio, in occasione dell'Assise Generali organizzate in fiera a Verona. Un piano da 250 miliardi di euro in 5 anni.

Assise Generali con 7.000 imprenditori e senza politici per non fare campagna elettorale a favore o contro nessuno. Ma è proprio ai politici che Confindustria si rivolge chiedendo un confronto su proposte concrete, con buon senso e pragmatismo. Alle segreterie dei partiti, l'associazione degli industriali invierà il documento di 28 pagine lanciato proprio da Verona. Documento che racchiude questo piano che la Confindustria propone per l'Italia dei prossimi anni.

I politici non c'erano, ma hanno seguito l'Assise Generali e hanno reagito alle proposte di Confindustra. Alessia Rotta, candidata veronese del Partito Democratico ha dichiarato che il suo partito "è l'unica forza politica che non fa promesse irrealizzabili ma presenta risultati concreti ed ha la credibilità per proseguire il lavoro fatto fin qui, dando risposte serie alle imprese". Mentre Patrizia Bisinella, candidata capolista di Noi con l'Italia-Udc, ha dichiarato che "serve un governo con la forza del pieno mandato popolare per sostenere lo sforzo degli imprenditori. E non servono dazi o tasse sulla robotica. Serve che l'industria si confronti con un'amministrazione che non sia d'ostacolo, ma di stimolo e supporto. Serve che scuola ed università basate sul merito dialoghino di più con l'industria per fornire quelle competenze che oggi mancano. Serve un fisco più leggero e meno invadente che non faccia perdere tempo e risorse agli imprenditori; serve un piano per le infrastrutture e per la ripresa del comparto edile e chi investe in nuovi posti di lavoro deve avere ancora più vantaggi perché il lavoro è la precondizione per la crescita e la riduzione del debito".

Potere al Popolo Verona, invece, denuncia una realtà economica nazionale fatta di "precariato, di carichi di lavoro sempre maggiori e di lavoro sottopagato".

Nella prospettiva di una disoccupazione montante conseguente alla robotizzazione di una fetta sempre più amplia dell'industria - scrivono i candidati di Potere al Popolo - crediamo che il Paese possa e debba ripartire dalla  redistribuzione della ricchezza, da una maggiore democrazia nei luoghi di lavoro, dalla riduzione dell’orario lavorativo e della riconoscibilità della responsabilità sociale che le imprese spesso dimenticano.

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