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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Erbe

Carenza di precipitazioni nevose in montagna: situazione economica difficile

Le condizioni climatiche così particolari che stanno condizionando quest'inverno, non hanno mancato di far sentire il loro effetto negativo anche nelle zone di montagna del Veneto e nel territorio Veronese

La situazione meteo del tutto singolare che stiamo attraversando, con una quasi totale assenza di precipitazioni durante il periodo invernale, sta causando diversi problemi anche e soprattutto nei territori di montagna. In Veneto e nel Veronese, infatti, sono moltissime le zone dove quasi la neve non si è ancora vista, con grave danno economico per tutto quelle attività che dipendono direttamente o indirettamente dalle favorevoli condizioni climatiche.

Il settore degli alberghi così come gli impianti sciistici stanno vivendo momenti difficili, per non dire di vera crisi, tanto che sul tema è intervenuta la Deputata del Pd nata a Tregnago On. Alessia Rotta, sollecitando il Governatore leghista del Veneto Luca Zaia ad intervenire con misure decise, a sostegno di tutti quanti gli operatori economici e i lavoratori delle aree interessate da questa difficile situazione:

"Anche in Veneto la situazione delle montagne è difficile, l'assoluta carenza di precipitazioni nevose e le alte temperature che impediscono il regolare funzionamento degli impianti di innevamento programmati hanno messo in grave crisi le aziende associate e quelle che esercitano gli impianti di risalita, tanto da essere nella necessità di chiedere al Presidente della Regione Zaia, lo stato di calamità naturale con interventi simili alla L. 222/90 ma più duraturi nel tempo (sospensione dei pagamenti di imposte e contributi, accesso alla Cassa Integrazione, valutazione di un'indennità di disoccupazione straordinaria per i dipendenti stagionali); nonché un tavolo di concertazione con il sistema bancario al fine di poter ottenere una proroga dei mutui, a tasso zero e con durata triennale.

Portatrice di queste istanze la Federfuni Italia, associazione italiana delle aziende ed enti proprietari e/o esercenti il trasporto a fune in concessione sul territorio italiano, che ha presentato analoga richiesta in altre regioni, al momento l'unica regione che ha risposto prontamente dando la massima disponibilità è il Piemonte.

Zaia non ha ancora risposto, rimane indifferente al problema degli operatori, occorre sensibilizzare le istituzioni del territorio al grave problema che può mettere in crisi l'economia delle zone interessate direttamente ed indirettamente: alberghi, servizi, operatori economici comunque collegati all'incremento della stagione invernale subendo così una vera e propria crisi destabilizzante del settore e delle persone delle vallate e montagne interessate.

Da tanto non può che cogliersi positivamente la richiesta tendente ad ottenere lo stato di calamità naturale del settore, sul punto ho sottoscritto un ordine del giorno con i Colleghi Marchi Fanucci e Bini per impegnare il governo a valutare l’opportunità di adottare iniziative utili per sostenere e valorizzare il trasporto a fune e, in quest’ottica, a valutare: a) l’opportunità ad assumere le opportune iniziative affinché parte delle risorse stanziate dalla Legge di Stabilità 2016 al Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie destinate alla "strategia per le Aree interne” e al Fondo nazionale della montagna di cui alla legge n. 97/1994 vengano destinate a questo settore particolarmente in crisi; b) il rifinanziamento della Legge 140/99 a sostegno dell’ammodernamento impiantistico e della L. 222/90 con interventi a sostegno del reddito delle stazioni sciistiche; c) l’istituzione di un tavolo di concertazione con il sistema bancario al fine di poter ottenere una proroga dei mutui con tasso zero e con durata triennale".

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