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Cronaca Stadio / Piazzale Olimpia

Arrestato dai carabinieri nel Veneziano il presunto assassino di Bincoletto

I militari lo hanno individuato a Favaro Veneto. Si tratta di un 49enne georgiano con pregiudizi di polizia, senza fissa dimora, sul quale pendeva anche un ordine di esecuzione della pena

I carabinieri del Comando provinciale di Verona, intorno alle ore 13 di giovedì, hanno rintracciato e fermato a nel centro di Favaro Veneto, in provincia di Venezia, l'uomo ritenuto responsabile della morte di Massimiliano Bincoletto, avvenuta l'8 settembre dopo essere stato ricoverato per diversi giorni all'ospedale di Borgo Trento, in seguito ad una lite avvenuta il 25 agosto.

Già dalle fasi immediatamente successive al litigio che ha visto come vittima il 68enne senza fissa dimora, che viveva in un camper nella zona di piazzale Olimpia, gli investigatori dell'Arma avevano ipotizzato chi poteva essere il suo aggressore. Il volto che si era delineato nelle menti delle forze dell'ordine era quello di S.V., 29enne georgiano senza fissa dimora, con precedenti penali, che è stato rintracciato in un condominio situato nel Comune veneziano dove aveva trovato riparo. 

I militari sarebbero giunti alla sua identificazione mettendo insieme le testimonianze di chi aveva assistito alla lite e i i filmati della videosorveglianza di alcuni locali pubblici della zona, che avevano immortalato gli attimi più violenti della colluttazione. I risultati dell'attività investigativa, pienamente condivisi dalla procura scaligera, hanno permesso al pubblico ministero di emettere un decreto di fermo di indiziato di delitto il giorno dopo la morte di Bincoletto avvenuta all'ospedale di Borgo Trento. 

La sagacia e la caparbietà degli inquirenti hanno permesso loro di seguire la cerchia di conoscenti e amici che erano stati controllati con lui in passato, riuscendo così a rintracciare il 29 nel primo pomeriggio del 14 settembre in via Col Visentin di Favaro Veneto, dove si nascondeva in un condominio insieme ad altri connazionali. 

L'uomo è stato dunque sottoposto in stato di fermo dal pubblico ministero con l’accusa di omicidio preterintenzionale ed accompagnato in carcere a Venezia, in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del gip lagunare, che dovrà decidere sulla convalida. Inoltre, nella circostanza, al giovane è stato notificato anche un ordine di esecuzione pena emesso lo scorso marzo dalla procura veneziana, dovendo scontare una condanna di 2 anni per furto aggravato commesso nel capoluogo regionale nel 2021. 
Ai carabinieri sono arrivati i complimenti del procuratore di Verona, Raffaele Tito, per la rapidità e la competenza con cui sono state condotte le indagini che hanno portato alla risoluzione di questo caso. 

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