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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Due nuovi acquedotti nelle aree interessate dall'inquinamento da Pfas: ok ai progetti

Le opere commissariali complessivamente ammontano a 56,8 milioni di euro

Il Commissario Delegato per i Primi Interventi Urgenti di Protezione Civile dr. Nicola Dell’Acqua, in conseguenza della contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) delle falde idriche dei territori delle Provincie di Vicenza, Verona e Padova, ha comunicato che oggi, venerdì 9 agosto, la Commissione tecnica ha approvato i due ultimi progetti quadro relativi al piano del Commissario. 

Si tratta dei progetti relativi al completamento del tratto Ponso-Montagnana per ulteriori 9 chilometri e la realizzazione di tre nuovi pozzi e del collegamento con la condotta consortile di adduzione della Valle dell’Agno. 

La prossima settimana, spiega in una nota la Regione Veneto, saranno convocate le Conferenze dei Servizi per l’approvazione dei progetti da parte di tutti gli enti coinvolti. Approvazione che, grazie alle deroghe commissariali, dovrebbe essere molto rapida. Questi due progetti, insieme a quello di collegamento dei pozzi di Belfiore, a cura di Acque Veronesi, e quello di interconnessione con la valle dell’Agno da Brendola da Brendola a Lonigo, a cura di Acque Venete, vanno a completare il quadro delle opere previste dal Piano del Commissario per sostituire le due fonti idropotabili interessate dalla contaminazione da Pfas dell’area ex-Miteni di Trissino. 

Per quanto riguarda i primi due progetti, spiega la nota della Regione, i cantieri per realizzare il collegamento dei pozzi di Belfiore sono stati avviati e le opere sono a buon punto; nel secondo caso, il collegamento per l’interconnessione con la valle dell’Agno da Brendola da Brendola a Lonigo, l’appalto è concluso e i lavori inizieranno a settembre. Le opere commissariali, complessivamente, ammontano a 56,8 milioni di euro.

La Commissione tecnica che ha dato il via libera, si legge nella nota della Regione, è stata istituita su base commissariale ed è composta da dirigenti regionali e da direttori delle società del servizio idrico coinvolte. Il compito è quello di verificare la congruenza degli interventi proposti con quanto previsto dal piano commissariale.    

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