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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Dal coprifuoco all'indice Rt, il governo discute. Veneto può restare giallo anche se sopra l'1

Atteso confronto nel governo per mercoledì, c'è chi punta ad aprire i centri commerciali nel weekend, posticipare l'inizio del coprifuoco e si comincia a parlare di ripensare l'obbligo della mascherina quando i vaccini somministrati avranno raggiunto almeno le 30 milioni di dosi

Per la giornata di mercoledì è prevista una nuova Cabina di regia a livello nazionale convocata da palazzo Chigi per discutere le possibili nuove misure nella gestione della pandemia da Covid-19 in Italia. Uno degli argomenti più dibattuti è evidentemente quello del cosiddetto "coprifuoco" che, ad oggi e formalmente fino al prossimo 31 luglio, è previsto inizi alle ore 22 e si concluda alle ore 5 del giorno seguente. Una delle ipotesi in campo è quella di posticiparne l'inizio a mezzanotte, ma è più probabile che un punto di caduta comune tra le varie forze che compongono la maggioranza di governo, si trovi nel fissare il nuovo orario di inizio alle 23. Pare comunque si debba per il momento escludere l'ipotesi di rimuovere tale misura a stretto giro, in particolare sarebbe stato lo stesso Cts ad invitare alla cautela sull'argomento.

La curva dei contagi così come quella delle vittime appare in discesa nel nostro Paese, ma il governo prima di intervenire con nuove aperture importanti parrebbe intenzionato ad aspettare almeno il monitoraggio non di questa settimana, bensì quello di venerdì 21 maggio. Essendo infatti che i dati analizzati in ciascun monitoraggio fotografano la situazione delle due settimane precedenti, l'esecutivo vorrebbe aspettare di conoscere gli esiti dell'analisi di venerdì della prossima settimana per poter valutare nel concreto quali siano stati gli effetti delle "riaperture" sin qui avvenute a partire dallo scorso 26 aprile. Da Matteo Salvini a Giovanni Toti, nel centrodestra si spinge perché le attività possano riprendere in modo sempre più esteso ed il prima possibile, mentre inviti alla prudenza giungono dal segretario Pd Enrico Letta, così come dallo stesso ministro della Salute Roberto Speranza che sottolinea l'importanza dell'irreversibilità di ogni "apertura", vale a dire: meglio aprire qualche giorno dopo, ma per poi non dover richiudere più.

Un altro punto centrale nella discussione riguarda il "famigerato" indice Rt, vale a dire l'indice di trasmissione del contagio nei vari territori regionali. Al momento il valore medio nazionale sta lievemente salendo ed è giunto a 0,89 nell'ultimo monitoraggio, restando dunque al di sotto della soglia "1" che costituisce il primo campanello d'allarme. Non manca però una frangia di personalità politiche, a cominciare da diversi governatori di Regione, che vorrebbe mettere in discussione proprio tale parametro, giudicato ormai non più così affidabile nel restituire il quadro della situazione epidemiologica. Sta di fatto che ad oggi risulta ancora essere piuttosto determinante nello stabilire la classificazione di ciascun territorio nell'una o nell'altra zona colorata, dalla bianca alla rossa.

Il Veneto, ad esempio, ha avuto una crescita dell'indice Rt che è giunto fino al valore 0,95 e se nel monitoraggio di questo venerdì dovesse crescere ulteriormente sforando la soglia "1", per le regole fissate nel Dpcm 2 marzo 2021, diverrà più semplice la classificazione in zona arancione. Il che non significa però che anche avendo un indice Rt pari o superiore a 1 per il Veneto scatti in automatico la classificazione in zona arancione. Vi sono infatti altri due parametri che risultano fondamentali, vale a dire l'incidenza di positività settimanale calcolata sui 100 mila abitanti e la classificazione complessiva del "rischio" epidemiologico in una Regione che è valutata sulla scorta di 21 parametri, tra i quali l'occupazione delle terapie intensive e in generale il livello di saturazione della rete ospedaliera. Perché scatti la zona arancione con un indice Rt uguale o superiore a 1, ma comunque inferiore a 1,25, deve esservi anche un'incidenza settimanale di positività superiore ai 50 casi ogni 100 mila abitanti ed una valutazione complessiva di rischio pari al livello «almeno moderato». Nell'ultimo monitoraggio, il Veneto aveva un'incidenza settimanale in calo rispetto all'analisi precedente, pari a 97 casi ogni 100 mila abitanti. Se il trend fosse confermato, la nostra Regione potrebbe anche puntare a scendere sotto la soglia dei 50 casi e scongiurare così la zona arancione. Ma soprattutto, il Veneto aveva una classificazione del livello di rischio "basso" e se venerdì questa valutazione sarà ribadita, anche con un indice Rt superiore a 1 ma compreso entro l'1,25, verrà ugualmente confermata la zona gialla.

Tornando alle possibili nuove aperture in vista, due sono gli argomenti principali: da un lato il settore del wedding, i matrimoni e le feste annesse, che probabilmente potrà ripartire dalla metà di giugno, dall'altro invece non mancano le pressioni ed anche le proteste per quel che riguarda l'apertura dei centri commerciali durante il fine settimana (ovviamente in zona gialla). In riferimento a quest'ultimo punto, l'ipotesi è che già a partire da sabato 22 maggio nei weekend i centri commerciali possano tornare ad accogliere i clienti. Intanto si inizia a parlare anche di un altro argomento che per la prima volta fa capolino quest'anno, vale a dire la possibilità di non utilizzare più obbligatoriamente le mascherine, salvo in alcuni specifici contesti. Secondo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, si potrebbe infatti ripensare l'utilizzo della mascherina, obbligandone l'uso solo in caso di assembramenti o luoghi affollati. Questa ipotesi, tuttavia, potrà eventualmente essere presa in considerazione, secondo lo stesso sottosegretario, soltanto una volta che si sia superata la quota delle 30 milioni di dosi di vaccino anti Covid somministrate in Italia. Una fase che, secondo il professore di statistica medica all'Università Milano Bicocca Giovanni Corrao, la nostra campagna vaccinale potrebbe raggiungere più o meno intorno al prossimo 22 giugno. 

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