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Cronaca Legnago / Via San Vito

Anziana rapinata e presa per il collo dai banditi: usano su di lei il taglierino

I carabinieri della stazione di Legnago, con l'aiuto dei colleghi del Norm, hanno arrestato tre criminali che poco prima avevano messo a segno una rapina nel comune di Cavarzere (VE), ai danni di una vedova di 71 anni

Poco prima avevano messo a segno una rapina ai danni di un'anziana nella zona di Cavarzere, nel veneziano, ma quando oramai pensavano di essere sfuggiti alle forze dell'ordine sono stati bloccati dai carabinieri di Legango. 
Una pattuglia dei militari della stazione locale, coordinati dal maresciallo Luigi Mura, con l'aiuto di un'altra pattuglia del Norm, capeggiato dal luogotenente Mauro Tenani, hanno bloccato intorno alle 19.30 del 21 gennaio una Seat Ibiza nera in via San Vito, al Porto di Legnago, al termine di un pedinamento che aveva preso piede nel pomeriggio. A bordo del veicolo erano presenti: E.F., 48enne proprietario dell'auto originario di Montagnana, nel padovano, ma residente a Canove, con alle spalle numerosi reati contro il patrimonio e per stupefacenti; A.B., marocchino di 48 anni residente al Porto, anch'esso pluripregidicato per lo stesso tipo di reati e sottoposto all'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, dopo essere stato arrestato sempre dai militari di Legnago per una rapina messa a segno a Rovigo nell'aprile del 2015; A.L., 19enne marocchino residente a Vangadizza, autore di una rapina ai danni di una donna anziana, che abita nel suo stesso paese, il 7 luglio 2015, per il quale venne arrestato dal Norm legnaghese insieme a due complici. In quest'ultimo caso però il giovane venne rilasciato subito dopo, nonostante il pubblico ministero concordasse appieno con l'ipotesi accusatoria dei militari, che recuperarono anche la refurtiva sottratta alla vittima. 

I tre pregiudicati sono stati fermati e riconosciuti come gli autori di una rapina messa a segno intorno alle 18 in località Marchesa, nel comune di Cavarzere, ai danni di B.F., un'anziana vedova del 1944 che vive della propria pensione. I criminali si sono introdotti in casa della 71enne obbligandola con la forza e la violenza a consegnare loro i soldi che aveva in casa. Due di loro l'hanno aggredita a volto coperto, dopo averla sorpresa da sola nella propria abitazione, prendendola per la gola e minacciandola per costringerla a rivelargli dove si trovava una cassaforte che però non era mai esistita. Pur di farla parlare, A.B. ha impugnato un taglierino di colore giallo e, dopo averla minacciata nuovamente, ha iniziato a procurarle ferite da taglio sul terzo dito della mano destra, giudicate poi guaribili in sette giorni. Compreso che non c'era nient'altro di valore, i banditi si sono allontanati con 100 euro di bottino. 
Avvisati dell'accaduto, sono accorsi sul posto i carabinieri di Cavarzere, che hanno raccolto la preziosa testimonianza della vittima, brava a fornire quanti più dettagli possibile agli investigatori. La Seat Ibiza inoltre era già al centro di alcune indagini tecniche e l'ausilio di dispositivi gps, ha permesso ai carabinieri di rintracciarla e di predisporre il posto di blocco in una zona poco trafficata e sicura come quella di via San Vito. 
I tre quindi sono stati prelevati e portati in caserma insieme al veicolo, dove è scatta la perquisizione che ha permesso di recuperare: il taglierino, descritto nei minimi particolari dalla vittima; il contante rubato, trovato nelle tasche di uno dei malviventi; scaldacollo e berretti, utili a nascondere il proprio volto durante le rapine; guanti, per non lasciare impronte; e infine un pezzo di corda lunga circa 1,90 metri che secondo i carabinieri doveva servire per immobilizzare le vittime. È stato trovato anche un particolare monile sul quale è raffigurata un'effige sacra: su questo sono ora in corso gli accertamenti del caso ed è stato quindi sottoposto a sequestro insieme all'auto. 
Grazie alle prove e agli indizi raccolti, i tre sono stati dichiarati in stato d'arresto, così come disposto dal sostituto procuratore della Repubblica Francesco Rombaldoni, in attesa dell'udienza di convalida che ha avuto luogo la mattina del 23 gennaio. Per E.F. e A.B., il gip ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere, mentre A.L. è stato spedito ai domiciliari, in attesa del processo che  dovrebbe svolgersi a Venezia. 

Un particolare però ha lasciato piuttosto perplessi gli uomini del Comandante della Compagnia dei Carabinieri Lucio De Angelis: i criminali non sono stati trovati in possesso di arnesi da scasso, indispensabili per forzare porte e finestre delle abitazioni dove i proprietari risultino assenti. Questo suggerisce ai militari che i criminali in questo caso cercavano il contatto diretto con le vittime, scegliendo le persone più indifese, come l'anziana di questo episodio, per introdursi in casa loro con una scusa e aggredirle, senza curarsi delle eventuali conseguenze del loro gesto violento. 

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