Antenne abusive sulle Torricelle. Dopo le denunce, partono anche le diffide
Il Comitato che si oppone a queste installazioni sulla II° Torricella Massimiliana ha fatto sapere che "sono state predisposte dall’avvocato Maurizio Sartori le diffide nei confronti delle Istituzioni interessate"
La vicenda delle installazioni abusive di tralicci e ripetitori radiotelevisivi sulla II° Torricella Massimiliana su arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo le denunce presentate dal Comitato contro le antenne sulle Torricelle e da Legambiente, la stessa associazione veronese ha annuciato che "sono state predisposte dall’avvocato Maurizio Sartori le diffide nei confronti delle Istituzioni interessate".
A finire nel mirino delle azioni del comitato sono l’Agenzia del Demanio, il Comune di Verona, la Sovrintendenza, la Regione Veneto, il Ministero dello Sviluppo Economico e di Megareti.
Gli Enti coinvolti sono stati diffidati ad assumere immediatamente ogni provvedimento di carattere sospensivo, sanzionatorio e ripristinatorio previsti ex lege ed ognuno per quanto di competenza, diretti a far cessare gli abusi ed al ripristinio ambientale, monumentale, paesaggistico urbanistico ed edilizio del sito interssato.
Affermano dal comitato, definendo la vicenda legata alla II° Torricella Massimiliana "un fatto di inusitata gravità per il danno provocato al patrimonio storico e artistico nazionale (il compendio immobiliare di proprietà del Demanio è protetto da vincolo del Ministero dei Beni Culturali)".
Le azioni messe in atto avrebbero inoltre già avviato le prime mosse degli enti coinvolti.
La Soprintendenza, in data 6 marzo 2017, fa sapere di aver avviato la procedura ex art. 160 c. 1 del D.Lgs. 42 – 2004 in relazione agli interventi abusivi nel sito in oggetto. L’art. 160 del Codice dei beni culturali e del paesaggio prevede che a seguito della violazione degli obblighi di protezione e conservazione del Bene culturale, il Ministero ordina al responsabile l’esecuzione a sue spese delle opere necessarie alla reintegrazione.