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Cronaca

Rischia espulsione dall'Australia. «Lasciatemi rimanere vicino a mio figlio»

Il 38enne veronese Andrea Tindiani ha vissuto in Australia negli ultimi 11 anni, ma dopo la separazione dalla compagna e la perdita del lavoro rischia di doversi allontanare dal figlio di 9 anni. Per lui si è mobilitato anche l'eurodeputato Borchia

Anche l'eurodeputato e segretario provinciale della Lega di Verona Paolo Borchia si è mobilitato per aiutare Andrea Tindiani, il 38enne veronese che rischia di essere espulso dall'Australia dove ha un figlio di 9 anni. Borchia ha scritto al ministro dell'immigrazione australiano Andrew Giles e ha messo in contatto la nostra ambasciata con Tindiani.

Andrea Tindiani è un veronese che negli ultimi 11 anni ha vissuto in Australia, lavorando e mettendo su famiglia. Grazie al lavoro, il 38enne ha potuto rinnovare negli anni il visto che gli permetteva di restare regolarmente nel paese che aveva imparato a chiamare casa. Ma un'improvvisa ristrutturazione aziendale ha reso Tindiani un esubero, lasciandolo senza impiego. E nel frattempo, il rapporto con la sua compagna si è concluso con una separazione, anche se i due mantengono ancora un buon rapporto per crescere insieme il figlio nato dalla loro relazione, il piccolo Marley di 9 anni.
Non potendo rinnovare il visto per motivi lavorativi e neanche per motivi coniugali, Andrea Tindiani rischia ora l'espulsione dall'Australia, eventualità che finora è stato in grado di rimandare grazie a sacrifici e visti temporanei. Una condizione che però non è sostenibile nel lungo periodo e, se nulla cambierà, la prossima settimana arriverà l'espulsione. Per scongiurarla, il 38enne veronese ha fatto di tutto, facendo anche conoscere la sua storia nei media locali e lanciando una petizione online. Una petizione che ha superato le 18mila firme e che chiede al ministro Giles di far rimanere Andrea Tindiani in Australia vicino al figlio Marley. «Mio figlio merita di avere un padre al suo fianco - ha scritto Tindiani nella sua petizione - Capisco bene la profonda importanza di questo, essendo io stesso cresciuto senza un padre. Marley non dovrebbe sopportare il trauma, le difficoltà e lo strazio di perdere suo padre».

E a supportare Andrea Tindiani ci sono anche i suoi conoscenti in Italia, oltre all'eurodeputato Borchia che si è interessato alla vicenda del 38enne veronese e si sta impegnando per evitare la sua espulsione. «Andrea Tindiani è esempio di buona immigrazione, si è integrato nel tessuto sociale e lavorativo australiano ed è sempre stato rispettoso delle regole locali - ha commentato Borchia - Ora, non solo rischia l’espulsione dall’Australia, ma con essa di non poter stare accanto al figlio di 9 anni per molto, troppo tempo perché costretto a tornare in Italia vista l’impossibilità di prolungare il permesso di soggiorno. Bisogna evitare in tutti i modi che il piccolo Marley cresca lontano dal padre. Ho quindi scritto personalmente al ministro australiano dell'immigrazione Andrew Giles affinché questa espulsione venga revocata, che si tenga conto del percorso di integrazione proattiva che Andrea ha seguito negli ultimi 11 anni nella società australiana e che, a qualunque costo, si tenga conto della sensibilità e della tutela del minore. L’obiettivo è che Andrea e il suo bimbo possano vivere vicini. Se Andrea verrà espulso verranno lesi i diritti del minore che non rivedrà il padre per oltre 3 anni. E la stessa madre di Marley ed ex compagna di Tindiani ha testimoniato quanto questa separazione forzata influirà assolutamente negativamente sulla vita del bambino».

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