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Cronaca Legnago / Via Carlo Gianella

Pfas, verso l'attivazione di un servizio specifico per i cittadini più esposti

Dopo Lonigo, potrebbe nascere anche in provincia di Verona. Una struttura necessaria alla luce dei primi dati delle analisi del sangue svolte sulla popolazione che vive nella Zona Rossa

Un centro specializzato nel quale i dottori si prendano carico gratuitamente dei problemi di salute dei cittadini colpiti dalla contaminazione di Pfas. Una struttura come quella di Lonigo, nel vicentino, potrebbe essere attivata anche in provincia di Verona. L'anticipazione è stata rivelata da Francesca Russo, capo della direzione prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria della Regione Veneto, a Luca Fiorin e la si può leggere su L'Arena.

Questo servizio risulterebbe necessario alla luce dei primi dati forniti sempre da Francesca Russo sulle analisi del sangue effettuate sui cittadini vicentini e veronesi che per lungo tempo hanno bevuto acqua inquinata da Pfas. Acqua che è stata utilizzata anche nel mondo dell'agricoltura. Questi primi dati, ancora parziali, hanno mostrato intanto una differenza tra le analisi dei cittadini che risiedono nei comuni della Zona Rossa A (che per la provincia di Verona sono Zimella, Cologna, Pressana e Roveredo) e quelli dei comuni della Zona Rossa B (Arcole, Albaredo, Veronella, Bevilacqua, Bonavigo, Legnago, Terrazzo, Boschi Sant'Anna e Minerbe). Nei comuni della Zona Rossa A, infatti, la media di Pfoa (sostanza della famiglia delle Pfas) nel sangue dei cittadini è più alta (quasi il doppio) rispetto a quella finora calcolata nei comuni della Zona Rossa B. 

Più nel particolare, nei comuni veronesi dove lo screening della Regione Veneto è cominciato si notano valori di Pfas nel sangue di quasi dieci volte superiori a quelli dei cittadini che vivono nelle zone non contaminate.

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