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Cronaca Stazione / Piazzale XXV Aprile

Alta Velocità a Verona, nonostante le contrarietà i progetti vanno avanti

È pronto il progetto preliminare per la tratta tra Verona e Pescantina sulla Verona-Brennero. "Dal progetto emergono elementi significativi", ha commentato il deputato veronese del PD Vincenzo D'Arienzo

L'Alta Velocità a Verona corre e non è solo un gioco di parole. Dopo l'approvazione da parte del Cipe del progetto definitivo della Brescia-Verona, è pronto il progetto preliminare per la tratta tra Verona e Pescantina sulla Verona-Brennero. "Dal progetto emergono alcuni elementi significativi - ha annunciato il deputato veronese del PD Vincenzo D'Arienzo - Alcune aree oggi divise dai binari possono essere unite. Sparirebbe, infatti, la barriera ferroviaria che separa la città in quella zona, in particolare San Massimo e Croce Bianca. Inoltre la parte oggi occupata dai binari potrà essere pienamente fruibile, considerato che in quel pezzo di territorio la linea ferroviaria sarà completamente interrata". D'Arienzo ha dunque chiesto al sindaco Sboarina di avviare il prima possibile un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato per tutelare gli interessi dei residenti le cui case potrebbero essere espropriate per far spazio alla nuova Tav. E si parla di 55 unità immobiliari.

Per il Movimento 5 Stelle e non solo, però, fare gli interessi dei cittadini significa evitare la realizzazione dell'Alta Velocità. I 5 Stelle hanno in mente di organizzare eventi in tutto il territorio provinciale veronese interessato dalla linea Brescia-Verona. "L'Alta Velocità non ci piace - ha dichiarato Francesca Businarolo, deputata pentastellata - È costosa e non risolve i problemi dei pendolari".

La deputata Businarolo ha inoltre ribadito la sua posizione contraria all'ipotesi di una fermata della Tav per il basso Garda. "È una ridicola presa in giro - ha detto - O parliamo di alta velocità vera, quindi di treni che hanno bisogno di percorrere almeno cento chilometri tra una stazione e l'altra, oppure è una farsa che prevede la realizzazione di un'infrastruttura costosissima, almeno due miliardi e mezzo solo per la Brescia-Verona, per non avere differenze di rilievo".

"Ci sono molti motivi per nutrire perplessità sull'approvazione arrivata dal Cipe - ha aggiunto il consigliere regionale Manuel Brusco - a cominciare dalle gravi lacune evidenziate anche dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, che in ben due occasioni si è soffermata sulla mancata applicazione delle norme tecniche che definiscono la nuova classificazione sismica del territorio nazionale, dichiarando che il progetto definitivo deve essere pertanto rivisto, modificato e integrato o almeno adeguato nel rispetto della normativa. C'è poi da mettere in conto il grave impatto ambientale".

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