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Cronaca

Allarme smog: "Verona, gennaio da dimenticare"

Legambiente: "La priorit resta riorganizzare la mobilit di persone e merci"

"Non c'è politica credibile contro l'inquinamento in una regione in cui spesso i mezzi pubblici sono da terzo mondo, le misure di riduzione del traffico privato avanzano a passo di gambero, si progettano ovunque nuove autostrade, persino nel cuore di Verona". Queste le parole di commento del presidente di Legambiente Veneto, Michele Bertucco, sull'allarme "Pm10" esploso nuovamente dagli inizi del 2010. Nella città scaligera sono due gli svincoli costantemente monitorati dall'associazione e che servono a parametro di riferimento: corso Milano, con un record negativo di Pm10 superato 16 volte dall'inizio dell'anno e la zona di Cason del Chievo, che conta 15 sforamenti su 27 giorni totali. Quanto a smog, il mese di gennaio sembra sia stato, in tutto il Veneto, uno dei peggiori degli ultimi anni. Più generalmente, in testa alla classifica complessiva sono presenti Vicenza e Padova con 19 giorni, a ruota 17 Verona e Treviso, leggermente staccate Venezia con 16 e Rovigo con 15 giorni. Solo Belluno si ferma a 4 giorni di superamento delle Pm10. La normativa in vigore prevede un limite giornaliero per la protezione della salute umana di 50 microgrammi su metro cubo, da non superare più di 35 volte in un anno.

"Purtroppo negli ultimi anni non si osservano significativi miglioramenti nella qualità dell'aria del Veneto le tradizionali politiche anti-smog e il ricambio del parco circolante non consentono avanzamenti, perchè la riduzione delle emissioni specifiche dei nuovi automezzi è compensata dal continuo aumento dei chilometri percorsi da auto e mezzi pesanti". Insomma, secondo l'associazione ambientalista, è ora di iniziare la 'fase 2' della lotta all'inquinamento atmosferico: ovvero riorganizzare e rendere più efficiente la mobilità di persone e merci, puntando su ferrovia e logistica intermodale per le merci, trasporto collettivo e mobilità sostenibile per i passeggeri. "In Veneto questa nuova fase non è all'orizzonte - commenta continua Bertucco - si continuano a progettare nuove autostrade, destinate ad alimentare il traffico e la congestione nella città. Per le polveri sottili e l'ozono estivo da almeno un decennio la situazione è stazionaria - continua Bertucco - ormai è chiaro che per questi pericolosi inquinanti non può esserci ulteriore riduzione se non si affiancheranno alle misure antismog quelle di riduzione del traffico: meno auto e mezzi pesanti, più biciclette e mobilità collettiva. E' una ricetta semplice, ma bisogna crederci davvero".

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