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Cronaca San Michele / Via San Michele

Aggressioni e camera incendiata: nuovi disordini segnalati nel carcere di Montorio

I sindacati raccontano di nuovi problemi nella casa circondariale veronese: «I continui eventi critici, gli atti autolesionistici, le aggressioni alla polizia penitenziaria in servizio, non danno serenità lavorativa», ha detto il segretario locale Al.Si.P.Pe. Verona, Matteo Barbera

«Appena qualche ora fa abbiamo riportato della vile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un medico nella Casa Circondariale di Verona Montorio, ma come se non bastasse nella tarda serata di ieri (lunedì, ndr) dei disordini hanno turbato nuovamente l’ordine e la disciplina, quando due detenuti stranieri hanno iniziato a dare fuoco alla camera di pernottamento dove erano ristretti danneggiando seriamente l’impianto elettrico, probabilmente in preda ai fumi dell’alcol prodotto attraverso la macerazione della frutta, infine minacciando chiunque si avvicinasse con mazze ricavate dai piedi di un tavolo». Sono le parole di Matteo Barbera, segretario locale Al.Si.P.Pe. Verona, in merito agli ultimi episodio avvenuto nel carcere scaligero. In precedenza infatti, «un detenuto italiano psichiatrico, dopo essere stato dimesso dall’ospedale, al suo rientro in istituto ha aggredito uno psichiatra, colpendolo con violenza con un pugno al volto provocandogli la rottura del setto nasale», come spiega lo stesso sindacato. 

Una volta scattato l'allarme, il personale di polizia penitenziaria residente in caserma, e anche quello libero dal servizio, è intervenuto riuscendo a sedare i disordini, spiegano dal sindacato, dal quale denunciano «lo stato di abbandono della Casa Circondariale di Verona Montorio. Difficile andare avanti così, la situazione è diventata sempre più complicata. I continui eventi critici, gli atti autolesionistici, le aggressioni alla polizia penitenziaria in servizio, non danno serenità lavorativa e creano soltanto un un clima teso, che mette continuamente a rischio l’incolumità del personale». 

Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ad Adnkronos ha poi aggiunto: «Per Verona la situazione purtroppo non è diversa dagli altri istituti penitenziari. Anche qui, aggressioni in continuazione. Nessun segnale da parte della direzione e comandante. Dovrebbe fare seriamente riflettere l’alto numero di assenze per malattia da parte del Personale. Tornando alla protesta di ieri sera, ancorché rumorosa, è stata sempre sotto il controllo della Polizia Penitenziaria». 

«Sono stati momenti di tensione, gestiti comunque al meglio dal Personale in servizio di Polizia Penitenziaria», commenta il Segretario Generale Donato Capece, il quale evidenzia come la protesta dei detenuti è «sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia restano costanti».

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