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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Caso Agec: la Corte dei Conti chiede a Michele Croce 27 mila euro di danni

Mentre il Cda dell'Azienda Gestione Edifici Comunali respinge le dimissioni di Tartaglia, la Procura regionale presso la sezione giurisdizionale per il Veneto invia gli avvisi di contestazione all'ex presidente e a Castagna

Continuano i colpi di scena in casa Agec dopo il blitz della Guardia di Finanza. 

Il direttore generale Sandro Tartaglia, ha rassegnato le proprie dimissione all'Azienda Gestione Edifici Comunali, che però sono state respinte dal Cda con voto unanime nella giornata di giovedì. Presentate per difendere l'immagine dell'ente dove "erano le indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Verona in ordine a esposti presentati per aggiudicazione di appalti da parte di ditte escluse a da parte dell´ex presidente dell´Agec, Michele Croce", come si legge in una nota dell'Azienda. 

Il Cda, presediuto da Massimo Galli, ha quindi rinnovato la propria fiducia a Tartaglia, decidendo "a tutela dell´immagine dell´Agec e dello stesso direttore generale" che "in futuro l'ingegnere Tartaglia non partecipi alle commissioni aggiudicatrici degli appalti, per evitare sospetti di parzialità, il Cda ha deciso, infine, che nelle commissioni aggiudicatrici venga inserito, per appalti delicati e di spessore, un membro esterno, indicato dal presidente del tribunale o dai presidenti degli ordini professionali interessati".

Intanto la Procura regionale presso la sezione giurisdizionale per il Veneto della Corte dei Conti, ha inviato l'avviso di contestazione a all'ex presidente dell'azienda, Michele Croce, e al geometra Enrico Castagna, dipendente, in relazione ai contestati lavori negli uffici dell'ente, che proprio un anno fa scatenarono la bufera che portò alla revoca di Croce. I due dovranno spiegare le motivazioni che li portarono ad agire in quel modo e a causare un danno stimato, secondo la procura, in 27.500 euro, che dovrebbero quindi pagare di tasca propria. Nell'avviso giunto a Croce e Casatagna possiamo leggere inoltre come la loro colpa "si palesa come grave, posto che gli stessi hanno, da un lato (Croce) statuito di porre in essere ingenti lavori di rifacimento e acquisizione di forniture presso gli uffici dello stesso presidente e adiacenti, in presenza di macroscopiche e palesi illegittimità nonché illiceità, per aver chiamato un progettista privato, per aver interpellato ditte non presenti nell´Albo dell´Agec (almeno ab origine) e per avere disposto lavori non utili o, comunque, seppur utili non indispensabili, fatta eccezione per quelli improcrastinabili". Mentre dall'altro "per aver aderito supinamente alle determinazioni del presidente, senza manifestare alcuna perplessità almeno potenziale e in forma scritta". In sintesi la procura ritiene "di attribuire all´avvocato Croce l´80% della responsabilità per colpa grave e al geometra Castagna il 20% della stessa responsabilità".

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