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Cronaca San Zeno / Corso Castelvecchio

Torna a splendere l'affresco posto sopra il ponte levatoio di Castelvecchio

Si è concluso il restauro dell'opera di Serafino Serafini raffigurante la "Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano" eseguito da Flavia Maria Benato e Adriana Benetti, con la supervisione di Maristella Vecchiato

Si è svolta questa mattina, alla presenza del consigliere comunale incaricato alla Cultura Antonia Pavesi, al termine dei lavori di restauro, l’inaugurazione dell’affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano che si trova nella lunetta sopra il ponte levatoio di Castelvecchio.

Presenti alla cerimonia la direttrice dei Musei Civici Margherita Bolla e l’architetto Pierdomenico Mazza del Centro Studi Città Popolare di Verona, ideatore e promotore del progetto di restauro. L’opera è del pittore veronese Serafino Serafini ed è risalente al 1574. Il restauro, eseguito da Flavia Maria Benato e Adriana Benetti, con la supervisione di Maristella Vecchiato della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, è stato reso possibile dal Centro Studi Città Popolare di Verona, grazie al finanziamento di Fondazione Cattolica Assicurazioni e di Inner Wheel Club di Verona. “L’affresco – sottolinea Pavesi – torna oggi a mostrarsi alla città al suo meglio, grazie ad un intervento di restauro che ha riguardato la ripulitura dell’intera superficie dipinta, il fissaggio di alcune parti sfaldate dell’intonaco e del colore ed alcuni accorgimenti per evitare il ristagno dell’acqua piovana alla base”.

I santi Rocco e Sebastiano, sono conosciuti per la loro specializzazione come protettori contro la peste. L’affresco sulla porta d’accesso al castello costituiva quindi un auspicio di protezione della fortezza dalla malattia, i cui focolai imperversavano allora in Italia settentrionale. Il pittore Serafino Serafini apparteneva ad una famiglia di artisti attivi a Verona già nel XV secolo. Le sue opere sono per lo più disperse: conosciamo un quadro con Crocifissione e santi nella chiesa parrocchiale di Zimella, datato 1588. Seguendo uno stile vicino a quello di Francesco Torbido e di Battista del Moro, Serafini dipinse l’immagine votiva di Castelvecchio in modo didascalico e comunicativo.

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