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Cronaca Villafranca di Verona / Via Giuseppe Mazzini

Accordo tra Catullo Spa e Sindacati: "mobilità volontaria" per 12 dipendenti

Raggiunto nella giornata di ieri giovedì 30 luglio l'accordo tra le parti sindacali e l'azienda Catullo che prevede per 12 lavoratori la mobilità volontaria. Incognite per i 35 dipendenti cui a gennaio scade la cassa integrazione

Siglato nella giornata di ieri giovedì 30 luglio, un accordo tra rappresentanti sindacali, il direttore del personale della Catullo spa e l’avvocato di riferimento della società Lucia Vanzo. L’incontro, svoltosi all’aeroporto di Villafranca, ha stabilito che per 12 dipendenti scatterà la mobilità, cosa già annunciata dall’azienda la scorsa settimana, ma appunto ieri è stata accolta la proposta sindacale che tale mobilità, se inevitabile come sembra, sia almeno di natura volontaria. Al momento la Catullo spa avrebbe già a disposizione una lista di circa dieci dipendenti che avrebbero chiesto di poter usufruire della mobilità.

Dopo l’accordo siglato da registrare ugualmente qualche malumore da parte sindacale, stando almeno alle parole riportate dall’Arena e pronunciate da Mario Lumastro della Filt Cgil: “È inconcepibile vedere fuoriuscite a più zeri destinate ai vertici, ma nessun tipo di sostegno riservato ai lavoratori”. Sì, perché alla base dell’accordo è da rilevare che nessun tipo di incentivo è stato accordato.

Ad ogni modo, un' altra e ancora da risolvere urgente questione coinvolge sempre la Catullo spa: si tratta di quei 35 lavoratori con cig (cassa integrazione guadagni, ndr) in scadenza per il mese di gennaio. Come riferito dall’Arena, anche lo stesso rappresentante Uil Trasporti Gaetano Iannuzzi pare essere poco possibilista circa un’eventuale proroga: “Una ulteriore proroga non sarebbe possibile, tuttavia con la collaborazione e il reale impegno di tutti, azienda, sindacati e forze politiche, siamo certi di poter trovare una soluzione, al fine di garantire nuovi ammortizzatori sociali a queste persone”. Partita apertissima quest’ultima, anche perché l’azienda si è voluta prendere circa sessanta giorni di tempo per fare le proprie opportune considerazioni, rimandando il tavolo delle trattative ai mesi autunnali.

In proposito così come riporta l’Arena, è intervenuto ancora una volta Lumastro di Cgil, usando parole piuttosto critiche nei confronti della Catullo spa: “La sensazione è quella di trovarci di fronte ad un'azienda priva di un piano industriale dove si naviga a vista senza prospettive di crescita. Anzi, gli ultimi dati parlano di un calo nel numero di passeggeri. L'unica soluzione a fronte di questa situazione non può arrivare dai licenziamenti: va incrementata l'attività dello scalo, per aumentare in questo modo anche l'occupazione, va individuata una strategia commerciale e una collaborazione più sinergica con Montichiari”. 

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